CAC 40: continua l’ottimismo in vista dell’inflazione americana

CAC 40: continua l’ottimismo in vista dell’inflazione americana
CAC 40: continua l’ottimismo in vista dell’inflazione americana
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Mercoledì mattina la Borsa di Parigi dovrebbe continuare il suo rimbalzo nella speranza che l’attesissima pubblicazione del rapporto mensile sull’inflazione negli Stati Uniti confermi lo scenario di futuri tagli dei tassi.

Intorno alle 8.15, il contratto ‘future’ sul CAC 40 – con scadenza a maggio – è salito di altri 16 punti a 8.246 punti, il che significa che l’indice parigino dovrebbe avvicinarsi un po’ alla soglia maggiore di 8.250 punti.

Il tono della sessione sarà fissato alle 14:30 dai dati sui prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti, che probabilmente guideranno le prossime decisioni della Federal Reserve.

L’ottimismo è tornato nelle ultime settimane sui mercati azionari in un contesto di indicatori economici rassicuranti, ma gli investitori si interrogano ancora sui tempi dei prossimi tagli dei tassi da parte della Fed, a fronte di un’inflazione persistente.

Per le squadre dell’Ostrum AM, l’ICC americano di questo pomeriggio costituirà il vero “giudice di pace” sui mercati finanziari mondiali questa settimana.

“Nonostante il probabile allentamento, l’inflazione americana potrebbe riaccendere la volatilità sui mercati”, avverte il gestore patrimoniale.

Il consenso prevede un indice CPI stabile al +0,4% sequenzialmente ad aprile, come a marzo, ma anche su un anno, con una previsione media fissata al +3,4%.

I dati sui prezzi alla produzione pubblicati ieri, più alti del previsto, hanno confermato il risveglio dell’inflazione, ma la revisione al ribasso delle statistiche dei mesi precedenti ha rassicurato i mercati.

Di conseguenza, il rialzo ha accelerato alla fine della sessione, permettendo al Nasdaq di raggiungere un nuovo massimo storico, soprattutto sulla scia di Tesla (+3,3%) e Nvidia (+1,1%).

La sessione di mercoledì promette di essere guidata da altri indicatori anticipatori, come le vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che dovrebbero confermare la tendenza al rallentamento dei consumi oltre Atlantico.

Nel comparto obbligazionario, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a dieci anni ha continuato a scendere fino al 4,45% circa prima della pubblicazione del rapporto sull’inflazione americana.

Il rendimento del Bund tedesco con la stessa scadenza segue una dinamica opposta e sale al 2,55%.

I prezzi del greggio continuano a salire con ottimismo sulla domanda: il barile di Brent avanza dello 0,7% a quasi 83 dollari e quello del greggio leggero americano (WTI) guadagna lo 0,8% a 78,6 dollari.

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