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| 26 secondi fa
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Il prezzo dell’oro continua la sua ascesa fulminea, battendo un nuovo record storico raggiungendo i 2.704,89 dollari l’oncia questo venerdì 18 ottobre. Questo vertice storico è legato soprattutto all’aumento delle tensioni geopolitiche, in particolare dopo l’annuncio della morte di Yahya Sinouar, leader di Hamas, a Gaza, che ha fatto temere un’intensificazione dei conflitti nella regione. Questo evento ha rafforzato l’attrattiva dell’oro, considerato un bene rifugio in tempi di incertezza globale.
Un balzo del 30% da inizio anno
Dall’inizio dell’anno, l’oro ha registrato un aumento di circa il 30%, sostenuto in gran parte dai tagli dei tassi di interesse da parte di diverse banche centrali.
Questi tagli dei tassi rendono l’oro più attraente per gli investitori poiché i rendimenti delle obbligazioni e di altri strumenti finanziari diminuiscono, aumentando la domanda di asset sicuri come l’oro.
L’impatto delle tensioni geopolitiche
Le tensioni in Medio Oriente hanno scosso particolarmente i mercati. I conflitti tra Israele e Hamas a Gaza, così come i recenti scontri con Hezbollah in Libano, hanno amplificato i timori di una guerra regionale più ampia, che potrebbe coinvolgere l’Iran. Questi conflitti geopolitici hanno rafforzato la corsa all’oro, considerato un bene stabile in tempi di crisi internazionale.
La tendenza al rialzo da tenere d’occhio
Con i recenti tagli dei tassi di interesse, l’aumento dell’oro potrebbe continuare ad accelerare se le incertezze geopolitiche persistono. Gli analisti però monitorano attentamente la situazione ed eventuali sviluppi significativi delle tensioni internazionali potrebbero influenzare la domanda e i prezzi nel breve termine.
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