“Non mi è sembrato così chiaro”, “scusa”, “non ho capito”: al processo RN, questa Charentaise mina la difesa di Marine Le Pen

“Non mi è sembrato così chiaro”, “scusa”, “non ho capito”: al processo RN, questa Charentaise mina la difesa di Marine Le Pen
“Non mi è sembrato così chiaro”, “scusa”, “non ho capito”: al processo RN, questa Charentaise mina la difesa di Marine Le Pen
-

Catherine Griset vacilla sul banco dei testimoni di fronte al fiume di domande della corte. Ma non arrenderti. «Non ho assolutamente mai lavorato per il partito, ho lavorato per Marine Le Pen», sostiene con tono un po’ incerto. Quella che era assistente e poi capo di gabinetto di Marine Le Pen, presidente del Fronte nazionale (rinominato RN), secondo l’accusa è stata allo stesso tempo pagata tra il 2010 e il 2016 come sua assistente parlamentare a Bruxelles.

“Mi è capitato di lavorare per Marine Le Pen, personalità”

«Quindi non avete difficoltà a distinguere tra Marine Le Pen, presidente del partito, e Marine Le Pen, eurodeputata», finge di chiedersi il presidente Bénédicte de Perthuis. Catherine Griset balbetta, insiste il magistrato. “Hai lavorato per Marine Le Pen, presidente del partito? »

“Mi è capitato di lavorare per Marine Le Pen, personalità”, schiva questo carissimo amico, ripetendo in tono meccanico “Sono un assistente parlamentare di Marine Le Pen” come per non sussultare. “Io sono… non è molto carina, la porta d’ingresso di Marine Le Pen”, cerca di spiegare questa donna di 52 anni, abito scuro e lunghi capelli neri.

Dodici ore al Parlamento europeo in dieci mesi…

Processata per occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici, la donna che ha lavorato “per 32 anni” con Marine Le Pen era, all’epoca dei contratti in questione, un’assistente parlamentare “accreditata” presso le istituzioni europee – con esplicito obbligo di risiedere a Bruxelles.

“Non mi sembrava così chiaro in quel momento”, ha detto Marine Le Pen al bar il giorno prima, senza bagnarsi troppo. Stessa linea di difesa per Catherine Griset, che tra ottobre 2014 e agosto 2015 ha trascorso solo “12 ore” nei locali del Parlamento europeo, secondo l’orologio del Parlamento. “Scusa”, “Non avevo capito che dovevo ancora vivere a Bruxelles […] Non mi rendevo conto che stavo facendo qualcosa di sbagliato.

Obbligo di residenza a Bruxelles non rispettato

Quanto tempo trascorreva a Bruxelles alla settimana? “Uno o due giorni…”, dice la Griset, ora lei stessa eurodeputata. “Quando vivi due notti in un posto e cinque in un altro, preferisci vivere nell’altro posto, siamo d’accordo? », insiste il presidente. Catherine Griset schiva di nuovo.

La redazione ti consiglia

“Può specificare a che ora, a che minuto, a che secondo Marine Le Pen è deputata al Parlamento europeo? », suggerisce il suo avvocato Georges Sauveur, sussurrandogli all’orecchio durante l’interrogatorio, al punto da esasperare la corte.

“No, è impossibile”, dice la Griset – che durante l’inchiesta ha detto di non “distinguere” i due ruoli di Marine Le Pen – “la sto aiutando a entrare in politica”.

Marine Le Pen fuma in panchina

Parole al candidato presidenziale tre volte sconfitto, processato per appropriazione indebita di fondi pubblici.

Poiché dall’inizio degli interrogatori (al suo fianco si presentano altri 25, soprattutto ex deputati e assistenti parlamentari, nonché il partito), lei inveisce sul banco degli imputati, a quasi ogni domanda posta al suo protetto.

“Signora Presidente, mi scusi ma…”

“Signora Presidente, mi scusi ma…”, esordisce spesso la leader dell’estrema destra, che ha raccontato alla stampa i suoi sospetti di “parzialità” del tribunale.

Lei perde di nuovo le staffe, affermando di aver forse “suggerito” ma “mai imposto” un assistente parlamentare a nessuno. “I parlamentari non hanno quattro anni. »

L’imputata avanza la “teoria dell’autorità apparente” che darebbe falsamente l’impressione “che dal momento in cui sei presidente, decidi tutto tu”… E vuole infine tornare al suo primo interrogatorio, il giorno prima, perché aveva avuto il “impressione” che la corte pensasse che lei avesse poco riguardo per le regole.

«Non voglio che la corte metta in dubbio la serietà con cui ho rispettato le regole», avverte seccamente. “Non avevo un atteggiamento olé olé nei confronti delle regole. »

-

PREV Harris accusa Trump di voler attaccare i suoi avversari – 15/10/2024 alle 04:24
NEXT “Rivivo questa giornata infinita…”: vittima collaterale dell’attentato del 16 ottobre, il tassista chiede giustizia