Africa orientale: oltre 635.000 persone colpite dalle inondazioni, di cui 235.000 sfollati

Africa orientale: oltre 635.000 persone colpite dalle inondazioni, di cui 235.000 sfollati
Africa orientale: oltre 635.000 persone colpite dalle inondazioni, di cui 235.000 sfollati
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Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per le Migrazioni (IOM), 637.000 persone sono state colpite, di cui 234.000 sfollati, secondo un conteggio effettuato il 3 maggio dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).

Le piogge torrenziali hanno innescato una serie di eventi catastrofici, tra cui inondazioni, smottamenti e gravi danni a infrastrutture vitali come strade, ponti e dighe.

“Questi disastri non solo sono costati molte vite, ma hanno anche peggiorato la sofferenza delle popolazioni colpite e aumentato il rischio di malattie trasmesse dall’acqua”, avverte l’OIM.

Rifugio di emergenza e articoli domestici essenziali

“Le inondazioni devastanti e senza precedenti hanno messo in luce la dura realtà del cambiamento climatico, mietendo vite umane e sfollando comunità. Mentre queste persone affrontano l’arduo compito della ricostruzione, la loro vulnerabilità non fa che aumentare”, ha affermato in una nota Rana Jaber, direttore regionale per l’Africa orientale e il Corno d’Africa.

Sul campo, l’OIM ha fornito ripari di emergenza, coperte, set da cucina, lampade solari, kit per la dignità e altri articoli a più di 5.000 persone in Burundi. In Etiopia, l’OIM ha aiutato più di 70.000 persone colpite dalle inondazioni nelle regioni della Somalia e dell’Oromia.

In Kenya, l’OIM e la Società della Croce Rossa del Kenya stanno lavorando insieme per fornire riparo e articoli domestici essenziali a quasi 40.000 persone nel Kenya orientale, centrale e occidentale, le regioni più gravemente colpite dalle inondazioni. Nella vicina Somalia, l’agenzia delle Nazioni Unite sta fornendo a circa 240.000 persone alloggi, kit igienici e assistenza medica essenziale.

La sfida della mobilità umana durante i negoziati sul clima

L’Africa è altamente vulnerabile ai cambiamenti climatici, sebbene contribuisca solo per circa il 4% alle emissioni globali di gas serra. Negli ultimi dieci anni l’Est e il Corno d’Africa sono stati particolarmente colpiti da cicli alternati di siccità e piogge intense.

Tuttavia, oggi si sono registrate le piogge più abbondanti e le peggiori inondazioni registrate da decenni nei paesi colpiti.

In vista dei dibattiti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) sul cambiamento climatico globale, che si terrà in Germania il prossimo giugno e che dovrebbero contribuire a definire l’agenda della Conferenza delle parti (COP), l’OIM chiede un dibattito sui cambiamenti climatici per includere ora considerazioni sulla mobilità umana.

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