Si allenta il sentiment del mercato

Si allenta il sentiment del mercato
Si allenta il sentiment del mercato
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Il sentiment del mercato si è leggermente attenuato quando la Federal Reserve (Fed) ha rassicurato che non avrebbe aumentato i tassi, ricordando che la crescita rimane forte e che non vi è alcun rischio di stagflazione. Allo stesso modo, i dati sull’occupazione hanno sostenuto l’allentamento dei rendimenti obbligazionari così come il rialzo delle azioni avviato giovedì dal discorso meno aggressivo del previsto del presidente dell’istituzione Jerome Powell.

L’Eurozona è uscita dalla recessione tecnica con un PIL in crescita dello 0,3% nel primo trimestre del 2024, dopo il calo dei due trimestri precedenti. L’inflazione ad aprile si è stabilizzata al 2,4%, mentre, corretta per gli elementi volatili, ha continuato a scendere al 2,6% su base annua, rispetto al 2,9% di marzo.

L’attività manifatturiera ha continuato la sua contrazione per il 22e mese consecutivo, l’indice PMI armonizzato si è attestato a 45,7. Il forte calo dei nuovi ordini negli ultimi quattro mesi riflette la debolezza della domanda nella zona euro. L’economia europea è rimasta bloccata nella stagnazione per un anno e mezzo, il che depone a favore di un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea a giugno.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la Fed ha deciso di mantenere i tassi di riferimento, a causa di un’inflazione più persistente del previsto e di un mercato del lavoro ancora troppo teso. Ha escluso la possibilità di un aumento dei tassi e ha annunciato che rallenterà il ritmo di riduzione del proprio bilancio a partire da giugno per allentare la pressione sui rendimenti obbligazionari.

La Fed rimane dipendente dai dati che lasciano poco spazio alla perdita di slancio dei prezzi. L’ISM manifatturiero è caduto in territorio di contrazione, leggermente al di sotto delle aspettative, a 49,2, ma con una componente di prezzo molto robusta e una contrazione dei nuovi ordini. In zona di contrazione anche quello dei servizi a 49,4 con anche una componente di prezzo più forte del previsto.

Tuttavia, i dati sull’occupazione, pubblicati venerdì, hanno mostrato un mercato che sta iniziando a piegarsi. L’economia americana ha quindi creato ad aprile meno posti di lavoro del previsto, 175.000 contro i 240.000 previsti, mentre la crescita dei salari ha rallentato dello 0,2% nel corso del mese. Il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% in aprile. Questo rallentamento del mercato del lavoro americano è visto come una buona notizia dai mercati, perché allenta la pressione sull’economia e costituisce un argomento a favore di un abbassamento dei tassi della Fed.

Nel corso della settimana l’S&P 500 è salito dello 0,55%, il Nasdaq dell’1,43%, mentre lo Stoxx Europe 600 è sceso dello 0,48%.

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