Femminicidio a Saint-Jean-de-Luz: “Una scena di grande ferocia”, descrive il procuratore di Bayonne

Femminicidio a Saint-Jean-de-Luz: “Una scena di grande ferocia”, descrive il procuratore di Bayonne
Femminicidio a Saint-Jean-de-Luz: “Una scena di grande ferocia”, descrive il procuratore di Bayonne
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Un uomo di 37 anni è stato incriminato per “omicidio” questa domenica nella tarda mattinata, dopo la sua custodia. È sospettato di averlo fatto picchiato a morte il suo compagno è stato ritrovato venerdì pomeriggio nella stanza dell’Hôtel de Paris a Saint-Jean-de-Luz. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa domenica, il pubblico ministero di Bayonne ha presentato i primi elementi dell’indagine. Jérôme Bourrier descrive un “dramma a tre strati”: marginalità, spirale fatale e ferocia.

“Sangue al soffitto”

Il pubblico ministero torna sulla scena del crimine scoperta dalla polizia questo venerdì 3 maggio alle 13:00. Quando gli investigatori entrano in questa stanza, la vittima è nuda. “C’era molto sangue fino al soffitto”. Lo indicano i primi ritrovamenti sul corpo della vittima, 33enne “una scena di grande ferocia” nelle porte chiuse della camera d’albergo.

La vittima giace a pancia in giù. I suoi piedi e le mani sono legati. “Notiamo una frattura ossea estremamente significativa dell’intero cranio”spiega il pubblico ministero. “Abbiamo notato anche una frattura mandibolare, una ferita profonda sul gomito sinistro e tracce biancastre nella vagina che potrebbero essere sperma”. Su quest’ultimo fatto le indagini sono ancora in corso, precisa il gip. Viene ritrovato anche un martello “avvolto in un asciugamano da bagno vicino alla gamba della vittima.”

Fermare la “risata” di un “mostro”

È stato il compagno della vittima ad allertare la polizia. Al telefono poi parla di un semplice “rissa con alcune ferite al compagno, niente di più”. Prima di questa telefonata, si è preso il tempo di chiamare sua madre e di scendere alla reception per annunciare al direttore dell’hotel che la coppia sarebbe partita dopo le 13.00. “mentre la moglie si fa la doccia”. Beve anche un “Succo d’arancia” prima di risalire e chiamare la polizia.

Durante la sua custodia di polizia di 48 ore, descritta come “complicato” dalla Procura, il principale sospettato parla di un gioco sessuale “Dominazione e sottomissione” con la sua compagna per giustificare la presenza di legami che, secondo lui, la vittima avrebbe realizzato lei stessa. “I nodi sono stati ritrovati capovolti, il che smentisce ampiamente questa ipotesi”, osserva Jérôme Bourrier. Agli inquirenti, nel corso della seconda udienza, il principale imputato finì per parlare di a “scoppiare”. Durante questo momento, “avrebbe sentito ‘un mostro ridere’, avrebbe poi afferrato il martello che teneva sul comodino per difendersi dallo stalking di cui è convinto di essere soggetto”.

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