Più di 5 mesi dopo, che ne sarà dell’edificio bruciato situato in rue de l’Université a Cahors?

Più di 5 mesi dopo, che ne sarà dell’edificio bruciato situato in rue de l’Université a Cahors?
Più di 5 mesi dopo, che ne sarà dell’edificio bruciato situato in rue de l’Université a Cahors?
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l’essenziale
Mentre la polizia scientifica ha effettuato gli ultimi accertamenti nell’ambito di un procedimento legale, il proprietario spera di poter finalmente sbloccare i fondi del suo assicuratore per ristrutturare l’edificio.

La sua sagoma annerita dalle fiamme si trova ancora in rue de l’Université, a Cahors, come un brutto ricordo. Nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2024, questo edificio, che ospitava in particolare i locali della compagnia telefonica SFR, ha preso fuoco.

Dall’inizio di settembre la polizia scientifica ha concluso gli ultimi accertamenti nell’ambito di un procedimento giudiziario in corso, poiché si ritiene che l’incendio abbia origine criminale. Dichiarazioni che dovrebbero consentire al proprietario dell’immobile di ottenere dal suo assicuratore lo svincolo dei fondi per realizzare i lavori prescritti, informa La Dépêche il comune di Cahors. Se così fosse, il proprietario potrà poi mobilitare le aziende e ottenere un calendario di intervento che al momento non è noto.

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Un incendio doloso

Il municipio, prima dell’inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Cahors, fin dall’inizio del disastro aveva incaricato un esperto di valutare la struttura dell’edificio e se esistesse un rischio di crollo. «Non c’è pericolo in casa», confidò poi l’esperto a La Dépêche la mattina del 22 aprile mentre si trovava sul posto.

Ma ovviamente sono in programma lavori di rinforzo (reggiatura, getto di cemento, riparazione degli angoli, clip metalliche sigillate, muro di cemento). L’incendio aveva distrutto l’intero edificio. Ancora oggi è possibile constatare l’entità dei danni girando attorno all’edificio, dove il soffitto è crollato su tutti i piani.

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Ma questo incendio non è stato l’unico, quella notte di aprile, a scoppiare nel centro della città di Cahors. 5 rue Lestieu, a soli 300 metri dall’edificio carbonizzato, si è verificato un altro incendio, 10 minuti dopo il primo. Sebbene l’incendio di rifiuti nel vano scale sia stato rapidamente domato, nell’atrio dell’edificio si sono constatati notevoli danni, in particolare per quanto riguarda l’elettricità e l’acqua, di cui i residenti sono stati privati ​​al mattino.

Pochi giorni dopo, un sospetto è stato arrestato. Un Cadurcien di 17 anni che ha poi confessato di essere l’origine di questi due attacchi incendiari. “Esamineremo tutti i recenti dossier sugli incendi”, ha avvertito il capo della polizia del Lot, il commissario Philippe Surlapierre, per scoprire se il giovane minatore non era al suo primo tentativo. L’indagine è ancora in corso.

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