Europei: mancano pochi giorni per iscriversi alle liste elettorali

Europei: mancano pochi giorni per iscriversi alle liste elettorali
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Iscrizione errata: possibile sanare la propria situazione in Comune fino al 3 maggio

Più di 10 milioni di persone sono scarsamente, se non per niente, registrate per votare. È quanto emerge da uno studio dell’INSEE pubblicato a marzo, basato sulle elezioni presidenziali del 2022.

Su quasi 50 milioni di francesi di almeno 18 anni, l’istituto di statistica ha contato 2,9 milioni di non registrati e soprattutto 7,7 milioni di elettori registrati in un comune diverso da quello in cui risiedono.

Più di un cittadino su cinque quindi non vota dove vive. Tuttavia, anche una breve distanza “costituisce un ostacolo che può essere proibitivo”, secondo la professoressa di scienze politiche Céline Braconnier, che ha calcolato che “le possibilità di astenersi sono moltiplicate per 2,5” tra coloro che sono scarsamente registrati.

Si tratta di un cattivo presagio, dato che la partecipazione alle elezioni europee è tradizionalmente bassa, appena più del 50% nel 2019. In particolare tra i giovani, con più di un terzo degli under 30 scarsamente registrati.

Tuttavia, è ancora possibile correggere la propria situazione, sia sul sito service-public.fr fino al 1 maggio, sia presso il municipio fino al 3 maggio. Coloro che compiranno 18 anni dopo tale data, nonché alcuni casi di trasloco, beneficiano di un periodo aggiuntivo fino al 30 maggio.

La lotta contro l’astensione è piuttosto timida

La maggior parte dei partiti ne parla poco. La questione dell’iscrizione nelle liste elettorali, quindi anche la lotta all’astensione, è una parte inespressa della campagna europea, mentre già gli istituti elettorali annunciano che la maggioranza dei francesi non viaggerà il 9 giugno.

“Il nostro peggior avversario, almeno il mio, è l’astensione. I francesi che resteranno a casa il 9 giugno faranno un piccolo regalo a Emmanuel Macron”, avverte Jordan Bardella, presidente del Raduno Nazionale e chiaramente favorito nei sondaggi.

Ma come gli altri capilista, non ne ha fatto un asse elettorale. Con la notevole eccezione di La France insoumise, che vede una significativa riserva di voti mentre la sua capolista, Manon Aubry, ristagna nelle intenzioni di voto, ben lontana dal 22% di Jean-Luc Mélenchon al primo turno delle elezioni presidenziali, quando 74 % degli elettori si sono recati alle urne.

Solo che la sua campagna di manifesti scioccanti a marzo è stata sanzionata dai tribunali. Lì abbiamo visto le foto di diversi editorialisti televisivi e lo slogan: “Nathalie Saint-Cricq vota, e tu? » oppure “Pascal Praud vota, e tu? “. Anche “i ricchi”, “i razzisti” e ancora “i golfisti” sono stati oggetto di un manifesto ma senza foto.

L’editorialista di France Télévisions ha ottenuto rapidamente la rimozione delle immagini che la riguardavano e LFI è stata multata di 500 euro.

Opzione procura: il prima possibile

Inoltre, il governo non promuove la registrazione degli elettori. D’altro canto, desidera aumentare l’uso del voto per delega.

Un’opzione già apprezzata dai francesi: nel 2022, 3,3 milioni di persone (pari al 6,7% degli iscritti) avevano designato un altro elettore per votare al loro posto, compilando l’apposito modulo, recandosi poi in una stazione di polizia o in un tribunale per convalidare l’atto. processi.

Quest’ultimo passaggio non è più obbligatorio per chi possiede una nuova versione della carta d’identità (in formato carta bancaria) e può effettuare la procedura interamente online, tramite l’applicazione per smartphone France Identity.

A dimostrazione dell’entusiasmo dell’esecutivo per questa innovazione, il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato questa settimana che la delega online sarà estesa alle elezioni locali e nazionali, a cominciare dalle elezioni municipali del 2026 e dalle elezioni presidenziali del 2027.

Nel frattempo, per le elezioni europee del 9 giugno, qualunque sia la modalità scelta, resta consigliabile stabilire al più presto la propria procura affinché possa essere presa in considerazione per tempo dal municipio interessato.

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