l’atteso aumento del salario minimo è stato accolto favorevolmente dai sindacati che restano cauti

l’atteso aumento del salario minimo è stato accolto favorevolmente dai sindacati che restano cauti
l’atteso aumento del salario minimo è stato accolto favorevolmente dai sindacati che restano cauti
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Martedì i leader della CFDT, della CGT, della FO e della CFTC hanno accolto con favore diversi annunci del primo ministro Michel Barnier, come l’aumento del salario minimo, ma sono rimasti comunque cauti.

“28 euro (cioè il 2%) in più da novembre, non è l’alfa e l’omega”

I leader della CFDT, della CGT, della FO e della CFTC hanno accolto martedì diversi annunci del primo ministro Michel Barnier, come l’aumento del salario minimo o la fine della riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione del suo predecessore Gabriel Attal, pur rimanendo cauti.

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Nella sua dichiarazione di politica generale ai deputati, Barnier ha annunciato un aumento del 2% del salario minimo a partire dal 1° novembre, in previsione della data del 1° gennaio.

Vedi anche: Tasse, leggi per il progresso sociale, riforma delle pensioni… Gli annunci di Michel Barnier

“Si tratta di una prima vittoria dei lavoratori che dimostra che la mobilitazione paga”, si è rallegrata la leader della CGT Sophie Binet, dopo una giornata di mobilitazioni martedì in tutta la Francia per chiedere in particolare un aumento dei salari.

La signora Binet, tuttavia, chiede al governo di “aumentare nuovamente il salario minimo a partire dal 1° gennaio”, come previsto nei testi, e di “rivalutare l’indice dei dipendenti pubblici, la pensione dei pensionati, gli stipendi delle filiali”.

Per il CFDT “28 euro (o il 2%) in più da novembre non sono trascurabili, ma non sono l’alfa e l’omega”. Un “segnale favorevole ma insufficiente”, giudica anche FO.

Barnier ha inoltre restituito il controllo ai sindacati e ai datori di lavoro per negoziare il “nostro sistema di indennità di disoccupazione”, seppellendo di fatto la controversa riforma del governo precedente.

“La CFDT ha chiesto negoziati”

“La CFDT ha chiesto negoziati, andiamo!”, ha reagito all’AFP la segretaria generale del primo centro sindacale, Marylise Léon, che vuole “iniziare il più rapidamente possibile”.

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“Ci stanno dando una mano, questo è un bene”, ha aggiunto Cyril Chabanier, leader della CFTC, intervistato dall’AFP.

François Hommeril (CFE-CGC) ha espresso all’AFP un’impressione generalmente “positiva”, ma è “in attesa di vedere” in quale quadro si svolgeranno i negoziati sull’assicurazione contro la disoccupazione, soprattutto a livello finanziario.

Sull’aumento del salario minimo, che poco preoccupa i dirigenti, sottolinea una misura ancora “un po’ cosmetica” che “non risolve la questione del potere d’acquisto”

Riforma pensioni: i sindacati più critici

Sulla tanto criticata riforma delle pensioni, per la quale Barnier si è detto aperto ad “aggiustamenti ragionevoli ed equi”, nel rispetto degli equilibri di bilancio, i sindacati sono più critici.

Vedi anche: Élisabeth Borne giustifica la sua riforma delle pensioni

“Chiedo al Primo Ministro di attuare immediatamente le sue dichiarazioni di buone intenzioni” e di “rispettare il voto dei deputati affinché possano abrogare la riforma delle pensioni”, ha reagito Sophie Binet.

“Bisogna mettere tutto sul tavolo” compreso il caso di “pensionati multipli, fatica”, risponde il CFDT, che sostiene che “64 anni non è no!”.

“Continuiamo a ritenere che questa riforma sia ingiusta”, ha insistito Cyril Chabanier, che evoca una “forte delusione” da parte della CFTC di fronte al rifiuto di Barnier di abrogarla.

Stessi toni da FO che continua, in un comunicato, a “chiedere l’abrogazione del pensionamento a 64 anni e il prolungamento del periodo contributivo” nonché “il mantenimento dei regimi speciali”.

Generalmente cauto, Laurent Escure per Unsa stima su X che il discorso del signor Barnier “non segna una rottura e rimane vago”.

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