Sei mesi di lavoro necessari dopo il crollo di una scogliera in Dordogna

Sei mesi di lavoro necessari dopo il crollo di una scogliera in Dordogna
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l studio geotecnico, commissionato dal Dipartimento della Dordogna dopo il crollo a Excideuil, venerdì 2 febbraio, di tre blocchi di roccia (circa 500 m³) su una strada (la RD 76, avenue Jean-Rabaud), ha appena fornito le sue conclusioni definitive. L’incidente ha suscitato scalpore, provocando la chiusura totale della strada per un periodo indefinito, fortunatamente senza provocare feriti.

Dieci instabilità

“Alla luce delle sue conclusioni, appare necessario mettere in sicurezza l’intero fronte roccioso in concomitanza con lo smantellamento dei blocchi di roccia già caduti”, ha comunicato il Dipartimento venerdì 26 aprile. Lo studio ha evidenziato “dieci dissesti che rappresentano rischi per la circolazione sulla RD 76 e per le abitazioni vicine”. Secondo l’ufficio di progettazione Hydrogéotechnique, “il 60% di questi dissesti potrebbe crollare entro due anni”, vale a dire “pericoli di rottura da elevati a molto elevati”, secondo gli specialisti.

“La difficoltà più grande sta nel finanziare l’operazione”

Dovranno essere evacuati circa 2.500 m³ di roccia. Il Dipartimento annuncia un costo finanziario di diverse centinaia di migliaia di euro per mettere in sicurezza il fronte roccioso, evacuare i detriti e ripristinare la carreggiata, a cui si aggiunge la sostituzione della rete delle acque reflue e la riparazione della rete dell’acqua potabile.

Riapertura a fine 2024

L’inizio dei lavori, che dovrebbero durare sei mesi, è previsto per quest’estate, con l’obiettivo di riaprire al traffico la RD 76 alla fine del 2024. “La difficoltà più grande sta nel finanziare l’operazione”, avverte la comunità, la falesia di proprietà privata, che dovrebbe sostenere l’intero costo dell’opera.

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