Venendo a rubare lingotti d’oro, derubano una novantenne nella sua casa di Nizza

Venendo a rubare lingotti d’oro, derubano una novantenne nella sua casa di Nizza
Venendo a rubare lingotti d’oro, derubano una novantenne nella sua casa di Nizza
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Il 2 luglio 2023, intorno alle 3 del mattino, nel quartiere Cimiez di Nizza, un’ottantenne ha avuto lo spavento più grande quando ha scoperto due individui incappucciati chinati su di lei mentre dormiva nel suo letto.

I due uomini stanno cercando i sei lingotti di un chirurgo in pensione, secondo una “suggerimento” data a uno di loro.

Dotata di una compostezza quasi sovrumana, la vittima spiega con calma che vive sola. Suo marito, che non era un chirurgo, era morto due anni prima.

Bracciale rimosso dal polso della vittima

I malviventi hanno comunque perquisito l’abitazione e, rendendosi conto dell’errore, se ne sono andati portando via alcuni gioielli, tra cui un braccialetto staccato dal polso della vittima e la sua fede nuziale. Richiedono inoltre la carta bancaria e il codice confidenziale. Nell’ora successiva vengono prelevati 500 euro al bancomat di Les Moulins. Il gioiello viene rivenduto per 2000 euro.

Nove mesi dopo, i due criminali furono identificati, grazie al DNA di uno di loro, Abdel Rahmene Ould Khattab, ritrovato su uno scalpello utilizzato per forzare la porta. Entrambi sono indagati per sequestro di persona, furto aggravato ed estorsione.

“Ho accettato di accompagnare un conoscente per 500 euro, non sapevo cosa avremmo fatto”assicura questo lunedì, dalla cabina dei detenuti del Tribunale penale di Nizza, questo padre di 31 anni, in situazione irregolare.

Presentato come il mandante dei fatti, Ihsen Ben Abdeljelil, un uomo alto di 31 anni, con una lacrima tatuata sotto l’occhio sinistro, cerca di giustificarsi: “Sono uscito da 7 anni di carcere, non avevo niente. Mi hanno parlato di lingotti d’oro. Pensavo che mi sarei rifatto una vita. Mi sono sbagliato, mi hanno dato informazioni sbagliate”.

“Mi ricordava mia nonna”

Il trentenne nizzardo, più volte condannato per fatti della stessa natura, cerca di toccare una corda: “Mi dispiace per la signora. Mi ha fatto pensare a mia nonna, non volevo farle del male”.

La vita infatti non ha risparmiato questa donna di 90 anni, dopo la perdita del figlio nel 2015, morto di cancro, del marito nel 2021 e poi della figlia, anche lei malata di cancro, pochi giorni dopo questo traumatico attacco. il 2 luglio.

“Dicono di aver capito che non c’erano i lingotti eppure hanno continuato”rileva il pubblico ministero Ludovic Manteufel che chiede 4 anni di carcere per il mandante e 2 anni per il suo complice.

Sentenze confermate dalla Corte presieduta da Alain Chemama. “Gli atti sono stati commessi senza alcuna violenza” sono intervenuti in difesa Me Imen Guedda e Morgan Raynaud.

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