Come suggeriscono i dati di Germania e Francia pubblicati nei giorni scorsi, l’inflazione nella zona euro a settembre ha rallentato ulteriormente su base annua, scendendo per la prima volta in tre anni al di sotto dell’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea, secondo i dati provvisori pubblicati Martedì da Eurostat, l’agenzia statistica europea.
I prezzi al consumo nella zona euro sono aumentati dell’1,8% su base annua a settembre, in linea con le previsioni degli economisti intervistati dal Wall Street Journal, dopo un aumento del 2,2% su base annua in agosto.
Nell’arco di un mese, i prezzi al consumo nell’unione monetaria sono scesi dello 0,1% a settembre, dopo essere aumentati dello 0,1% ad agosto.
Verso un nuovo taglio dei tassi
L’inflazione core, che esclude voci volatili come alimentari, energia, alcol e tabacco, si è attestata al 2,7% su base annua a settembre, dopo il 2,8% di agosto. Gli economisti avevano previsto un’inflazione core al 2,8% per settembre su base annua.
Su un mese, i prezzi al consumo di base sono aumentati dello 0,1% a settembre, dopo un aumento dello 0,3% ad agosto.
Questi dati rafforzano la prospettiva di vedere la Banca Centrale Europea abbassare nuovamente i tassi durante la riunione del 17 ottobre, tanto più che la presidente dell’istituto, Christine Lagarde, ha tenuto lunedì sera un discorso particolarmente incoraggiante in tal senso.
Nella tarda mattinata di martedì, il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a dieci anni è sceso di 7 punti base (bp) e si è avvicinato alla soglia del 2%, al 2,06%, il più basso dallo scorso gennaio. Quello dell’OAT francese alla stessa scadenza ha perso oltre 10 pb, al 2,816%.
Leggi anche:
L’inflazione continua a scendere negli Stati Uniti
