Accusato dell’omicidio della figlia e della moglie, un uomo rilasciato dopo tre anni di carcere

Accusato dell’omicidio della figlia e della moglie, un uomo rilasciato dopo tre anni di carcere
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La sua incriminazione nel 2021, 28 anni dopo l’inizio di un’indagine senza fine, ha causato un’onda d’urto. Marian Marinescu, sospettato dell’omicidio della moglie e della figlia nel 1993 in Isère e dello stupro di quest’ultima, è stato rilasciato mercoledì 24 aprile 2024 in attesa del processo, hanno detto gli avvocati responsabili del dossier presso l’AFP. L’uomo, 76 anni, era in carcere da quasi tre anni. La sezione investigativa della Corte d’appello di Grenoble ha emesso una “Arresti domiciliari sotto sorveglianza elettronica”preciso Il Delfinato Libéré .

Confuso dal suo DNA 28 anni dopo il fatto

Le indagini hanno avuto una svolta nel giugno 2021 con l’identificazione del DNA dell’indagato sugli indumenti delle vittime. Quest’ultimo, che si dichiara innocente, è stato immediatamente incriminato e posto in custodia cautelare.

“Da diversi mesi si ripetevano dibattiti davanti alla Camera d’inchiesta dell’Isère sulla durata della detenzione del signor Marinescu […]. Le parti civili non sono quindi né sorprese né scandalizzate da questo rilascio forzato”ha indicato in un comunicato l’avvocato della sorella e zia delle vittime, Me Hervé Gerbi.

Un mese fa le parti civili hanno depositato anche quattro richieste di documenti volte a fornire ulteriori elementi “che il gip ha indicato qualche giorno fa di voler concedere”, sottolinea l’avvocato. Pertanto non si terrà il processo contro Marian Marinescu in questa fase “non attuale”sottolinea.

Un alibi indebolito

Michèle Chabert, la moglie Marinescu, di 43 anni, e sua figlia Christine, di 13 anni, sono state uccise con diverse coltellate alla gola. I loro corpi furono ritrovati il ​​7 gennaio 1993 a Sassenage, vicino a Grenoble. Marian Marinescu è stata protetta per molti anni dall’accusa grazie ad un alibi ritenuto solido. Ha spiegato che al momento dell’incidente si trovava in Romania con suo figlio.

Ma nuove perizie di laboratorio, rese possibili dal progresso tecnologico nel settore, avevano rivelato numerose tracce del suo sperma sui pantaloni di sua figlia. Anche l’alibi per il viaggio del sospettato in Romania presenterebbe dei punti deboli, secondo gli investigatori. Secondo le informazioni di DelfinatoMe Gerbi avrebbe anche avanzato una richiesta di ulteriori ricerche per sapere se Marian Marinescu fosse effettivamente in grado di effettuare il viaggio di andata e ritorno tra i due paesi in soli due giorni.

Dinanzi alla camera d’inchiesta della Corte d’appello di Grenoble, nel dicembre 2023, il settantenne ha proclamato con forza la sua “innocenza”descrivendo l’accusa come“infamia”. Indosserà un braccialetto elettronico fino al processo.

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