Morte di un dipendente della Dépêche: Auroy e Marchesini nuovamente condannati

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Condannato in primo grado nel giugno 2022 a sei mesi di reclusione e a 2 milioni di franchi di multa per l’omicidio involontario di un dipendente della tipografia di La Dépêche de Tahiti, l’uomo d’affari Dominique Auroy, ex proprietario del quotidiano, ha presentato ricorso contro la sua condanna. Pierre Marchesini, implicato come ex co-manager, è stato multato di 200.000 franchi. Il caso è stato giudicato in appello a febbraio e la decisione è stata presa questo giovedì. Il tribunale ha confermato le sentenze del processo.

La vittima, una madre di 40 anni, è morta nel 2018 in seguito ad un infarto mentre si trovava sul posto di lavoro. Soffrendo di violente emicranie, si è riposata nella sua macchina nel parcheggio La Dépêche dove sua figlia l’ha trovata priva di sensi. Dall’indagine è emerso che la dipendente, affetta da gravi problemi di salute, non si sottoponeva a visita medica da tre anni, pur beneficiando dello status di sorveglianza medica rafforzata che prevedeva almeno una visita annuale. Dato che l’azienda non era in regola con i contributi per la salute sul lavoro, la vittima non aveva ricevuto alcun follow-up medico come previsto dal Codice del lavoro. Il perito medico ha collegato la sua morte alle condizioni di lavoro, avvenute di notte. Secondo lui, i suoi segni di stanchezza avrebbero potuto essere rilevati se fosse stata sottoposta a monitoraggio medico.

In appello la difesa di Dominique Auroy si è basata principalmente sul fatto che lui “aveva amministratori per i suoi affari” e che lui “non ho potuto seguire tutto” in particolare sui contributi CPS non pagati. Quanto a Pierre Marchesini, ex co-manager, ha incolpato la vittima sostenendo, “Stava riposando in macchina quando avrebbe dovuto andare a vedere un medico. » Questa tesi ha fatto sobbalzare l’avvocato generale il quale, citando i precedenti penali dei due imputati condannati per falso, uso di falso e truffa, ha assicurato che “Queste condanne dimostrano quanto poco riguardo abbiate per la legge e il codice del lavoro. … (…) non hai domande e non hai la minima oncia di empatia verso la vittima. Ci furono gravi mancanze che portarono alla morte della vittima. Spetta al datore di lavoro fare tutto il possibile per garantire la salute dei propri dipendenti. »

Mentre aveva chiesto pene più severe contro i due imputati, ossia per Dominique Auroy un anno di reclusione con condizionale e due milioni di multa e contro Pierre Marchesini una multa di 400.000 franchi, la corte d’appello, dopo aver deliberato, ha confermato giovedì le sentenze pronunciata in primo grado. Oppure sei mesi di reclusione con condizionale e 2 milioni di multa per Dominique Auroy e 200mila fcfp di multa per Pierre Marchesini.

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