per l’esercito israeliano ci sono degli ostaggi a Rafah

per l’esercito israeliano ci sono degli ostaggi a Rafah
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Si stima che circa un centinaio di persone siano ancora detenute da Hamas, sei mesi dopo gli attacchi dell’organizzazione islamista contro Israele. Quali sono le prospettive per la loro liberazione?

Tl; dott

  • Secondo quanto riferito, ostaggi detenuti nella roccaforte di Hamas a Rafah.
  • Israele si sta preparando per un’offensiva nonostante gli avvertimenti internazionali.
  • La crisi si aggrava nonostante i tentativi di mediazione per raggiungere una tregua.
  • Il bilancio umano continua a peggiorare.

Il conflitto israelo-palestinese si intensifica

Di fronte ad una situazione sempre più complessa, Israele persiste nell’intenzione di condurre un’offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Questo luogo, percepito come l’ultimo grande bastione del movimento islamico palestinese Hamas, è teatro di rapimenti secondo le dichiarazioni dell’esercito israeliano.

Ostaggi, una questione militare

“Abbiamo degli ostaggi anche a Rafah e faremo tutto ciò che è in nostro potere per riportarli a casa”ha dichiarato il portavoce dell’esercito Daniel Hagari. Questi “ostaggi” potrebbero infatti giustificare l’offensiva tanto denunciata dalla comunità internazionale, e mettere a tacere i critici.

La minaccia di un conflitto regionale

Oltre a questa crisi, sulla regione incombe una minaccia imminente: il conflitto potrebbe assumere proporzioni senza precedenti in seguito all’attacco dei droni iraniani contro Israele.

Con molti attori internazionali in fila dietro al Primo Ministro Benjamin Netanyahu, i timori di un’escalation di violenza stanno diventando sempre più palpabili.

Una grave crisi umanitaria

Nel mezzo di questo confronto ad alta tensione, il bilancio delle vittime continua a peggiorare. Il Ministero della Sanità di Hamas riporta 43 morti in 24 ore, nonché 33.729 morti, per lo più civili, nelle operazioni militari israeliane.

Una constatazione che mette in ombra il motivo iniziale del conflitto: l’attentato perpetrato il 7 ottobre che ha portato alla morte di 1.170 persone, la maggioranza delle quali civili, e alla presa di ostaggi.

Nonostante i numerosi tentativi di mediazione, gli sforzi per arrivare ad un cessate il fuoco definitivo appaiono vani. Hamas ha infatti rifiutato i termini del piano di tregua negoziato da Qatar, Egitto e Stati Uniti. Il mantenimento della pace nella regione sembra quindi, per il momento, fuori portata.

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