La lettera del padre di Matisse, Christophe, è straziante. Lo troverete su Facebook. Ovviamente ti fa venire le lacrime agli occhi, poiché è la lettera d’amore di un papà che ha scelto di resistere. Scrive: “Tra l’opzione 1 che consiste nel deprimersi, scegliendo l’odio e la rabbia, ho scelto l’opzione 2: vivere per te e ridere nella tua memoria”.
C’è dolore, ma anche umorismo. Christophe scrive a Matisse: “Infatti, la cosa più difficile oggi è immaginare che non ci vedremo più. Che non ti sveglierò più la mattina quando la tua sveglia dà fastidio a tutti da 30 minuti ma tu stai russando. Non ti vedrò più con i tuoi vestiti rosa, le tue décolleté rosa. Ma che diavolo è questa passione per il rosa?
Tutto è così in questa lettera. È straziante e, a volte, sorridiamo quando leggiamo questo papà che chiama suo figlio “il mio gatto” o “la mia grande lontra”. “Matisse pensava che le lontre fossero animali carini”. Il papà suggerisce anche di mettere la foto di una lontra anziché di un quadrato nero in omaggio a Matisse. E chi non dimentica di ricordare ai genitori di “guardare i propri figli”, perché “la vita è fragile”.
“La grande dignità” del papà
Volevo rendere omaggio a questo papàa tutta questa famiglia, perché dalla morte di Matisse, sia nel dolore, sia di fronte all’eccitazione politica, Christophe ha mostrato grande dignità.
Come tutte queste famiglie colpite da una tragedia atroce che trovano la forza, la dignità di dire anche ai politici di stare lontani, di smetterla con la ripresa selvaggia come abbiamo vissuto a Crépol, dopo la morte di Thomas, e come l’hanno vissuta altre famiglie in lutto .
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