la caccia alle fake news lanciata a Savigné-l’Évêque

la caccia alle fake news lanciata a Savigné-l’Évêque
la caccia alle fake news lanciata a Savigné-l’Évêque
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Questa animazione come parte di #Login 4 è stata realizzata in collaborazione con Sarthe Lecture. Si trattava di giochi per scoprire i media e capire come viene prodotta l’informazione. Allo stesso tempo, una conferenza quiz ha permesso di scoprire fake news, un’occasione per imparare divertendosi.

Far riflettere la gente

L’obiettivo era vedere quali sono i meccanismi delle fake news, notizie false diffuse con l’obiettivo di manipolare e ingannare il pubblico: quali immagini vengono scelte, gli angoli di approccio… Spesso fanno appello alla sfera emotiva ha spiegato Romain Renaud, relatore del Digital Workbench di Nantes. Il nostro obiettivo con questo tipo di animazione è far riflettere le persone e non lasciarsi ingannare. Si consiglia loro di verificare le proprie fonti, di verificare se l’organizzazione o il mezzo di informazione esiste realmente, qual è la sua linea editoriale abituale e il suo obiettivo. Abbiamo preso alcuni esempi famosi da confrontare: L’Équipe, il Journal du Département, Le Maine Libre…

Sbarazzarsi dei pregiudizi

A volte è davvero molto ben fatto, bisogna avere un occhio molto allenato. È abbastanza facile cadere nella trappola hanno sottolineato Florence e Véronique, le due partecipanti. Abbiamo visto che non esiste un’età per essere vittime di questo tipo di pratica e che, viceversa, i social network che non sempre godono di una buona reputazione non sono i peggiori. Dobbiamo allontanarci da pregiudizi e stereotipi. A volte, ad esempio, su YouTube si trovano buoni consigli e informazioni interessanti. Devi solo essere vigile su tutti i media disponibili e porsi le domande giuste per sviluppare il tuo senso critico. ha aggiunto Julie Brillet, anch’essa relatrice al Digital Workbench di Nantes.

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I workshop offerti erano intergenerazionali. La constatazione è che i giovani non sono più ingenui degli adulti. Workshop che hanno suscitato numerose discussioni sono stati guidati anche da Cédric Bodet dello Spazio pubblico digitale comunitario e da Hélène Garnier della Biblioteca comunale.

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