Hera è il contributo dell’Europa a un esperimento internazionale volto a proteggere la Terra dagli impatti degli asteroidi. Si dirigerà verso Dimorphos, un asteroide colpito e deviato due anni fa dalla sonda Dart della NASA, per studiarne la struttura.
Alla fine di settembre 2022, la piccola nave americana si è schiantata deliberatamente contro questo asteroide, di circa 160 metri di diametro e situato a 11 milioni di chilometri dalla Terra. Se Dimorphos non rappresenta un pericolo per il Pianeta Blu, l’esperimento internazionale consente alle agenzie spaziali di esercitarsi a deviare un corpo celeste che minaccia di colpire la Terra.
“Affinché questa tecnica possa essere padroneggiata e riproducibile con asteroidi molto più grandi, dobbiamo capire cosa ha causato esattamente questo impatto”, spiega l’UCLouvain.
Oltre a calcolare le traiettorie di Hera verso l’asteroide, il team dell’università belga ha studiato quella del nanosatellite Juventas. Non più grande di una scatola da scarpe, il dispositivo si staccherà dalla sonda Hera per atterrare su Dimorphos. La macchina sarà dotata di un gravimetro, il cui prototipo è stato sviluppato all’UCLouvain. “Questo tipo di bilancia permetterà di ‘pesare’ l’asteroide molto finemente”, spiega l’istituzione.
Una volta che Hera avrà raggiunto la sua destinazione, gli scienziati belgi si concentreranno sulla raccolta e sull’analisi dei dati sulla struttura interna di Dimorphos.
Il lancio di Hera è previsto lunedì a Cape Canaveral (Stati Uniti). La missione impiegherà due anni per raggiungere Dimorphos. I primi segnali dalla missione dopo il decollo, tuttavia, sono attesi dal centro operativo dell’ESA e dagli scienziati dell’UCLouvain in Florida intorno alle 18:15 (ora belga).