DDa Mary Poppinssappiamo che i banchieri sono persone troppo serie che nascondono nel profondo di sé un’anima di bambino. Questo è forse ciò che è venuto spontaneo dalla mente di Jamie Dimon, il capo di JP Morgan, la più grande banca degli Stati Uniti. Durante un dibattito al vertice della Cooperazione Asia-Pacifico tenutosi a Lima il 15 novembre 2024, ha improvvisamente dichiarato che la vittoria di Donald Trump li aveva messi in un tale stato di gioia che ” C’[était] come se ballassero per strada”.
Sfortunatamente, non è stato uno scoppio di umanità giovanile a metterli in questo stato d’animo, ma la promessa del candidato Trump di sconfiggere la regolamentazione che deprime tutti i banchieri in Europa e America: gli Accordi di Basilea. Immaginati dopo la crisi bancaria del 2008 dalle principali banche centrali, mirano a imporre alle banche, e soprattutto a quelle più grandi, di costituire, in relazione ai prestiti che concedono, un cuscinetto di capitale proprio sufficiente per reagire in caso di duro colpo . La terza versione di questo regolamento, chiamata “Basilea III”, è entrata discretamente in vigore lo scorso gennaio, e le principali banche europee si sono mosse per conformarsi a questa regola che impone pesanti investimenti informatici e può limitare l’attività dei ready.
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