MAME BIRAME WATHIE ESPLORA DIETRO LE QUINTE DELLA RIVOLUZIONE GENERAZIONALE PASTEF

MAME BIRAME WATHIE ESPLORA DIETRO LE QUINTE DELLA RIVOLUZIONE GENERAZIONALE PASTEF
MAME BIRAME WATHIE ESPLORA DIETRO LE QUINTE DELLA RIVOLUZIONE GENERAZIONALE PASTEF
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La cerimonia di dedicazione del libro “La gioventù prende il potere, una rivoluzione democratica senegalese” è stata l’occasione per l’autrice, Mame Birame Wathie, di esprimere un giudizio senza compromessi su un periodo della vita politica del nostro Paese dal primo avvicendamento nel 2000 fino alla fine consacrazione di Pastef nel marzo 2024.

Sabato scorso, nella grande sala conferenze del Museo delle Civiltà Nere, si è tenuta la cerimonia di presentazione e firma del libro della giornalista Mame Birame Wathie, “La gioventù prende il potere, una rivoluzione democratica in stile senegalese”. Di fronte a un pubblico di autorità statali tra cui Moustapha Ndieck Sarré, ministro della Formazione Professionale e portavoce del governo, Olivier Boucal, ministro della Funzione Pubblica, i vari relatori hanno elogiato il rigore del lavoro e la precisione delle analisi.

Divisa in quattro capitoli, l’opera si schiera dalla parte dell’audacia attraverso titoli accattivanti come “Abdoulaye Wade, il guru”, “Macky Sall il grande Almamy”, “Macky Sall il demolitore” o “Khalifa Sall capo del turco”, attirando l’attenzione del lettore attenzione in un universo di lotte politiche, colpi di scena e manovre dai primi due mandati di Wade fino alla consacrazione di Pastef nel marzo 2024.

Per la prefazione di Bara Tall, direttore aziendale, il libro di 205 pagine si propone come uno strumento didattico per consentire lo studio, in modo approfondito, delle varie avventure di questo periodo. “Mame Birame Wathie ripercorre e registra alcuni fatti importanti della nostra storia politica, sociale ed economica”, rivela la sua prefazione.

Il progetto fallito dei liberali di rimanere al potere per 50 anni

L’opera è solo un’estensione dell’ultimo libro di Mame Birame Wathie, “L’affare Karim Wade e Macky Sall: la doppia vittimizzazione del Maître Wade”, pubblicato nel 2016, nota Ndiaga Diouf, capo del servizio dipartimentale di azione sociale di Ziguinchor.

“Questo lavoro molto ben scritto e ampiamente documentato consentirà ai lettori di comprendere meglio le dinamiche psicosociali del campo politico e le traiettorie dei suoi personaggi più importanti. Ma diventeranno anche consapevoli delle manovre e degli intrighi che hanno causato la perdita dei liberali e dei loro alleati”, ha detto.

L’altro interesse di quest’opera è senza dubbio la storia della caduta dei liberali, spazzati via da quella che Mame Birame Wathie chiama la rivoluzione democratica senegalese, i cui eroi sono i giovani e Ousmane Sonko, il leader carismatico di Pastef, analizza Diouf. L’autore sostiene di aver scelto di scrivere questo libro con l’obiettivo di fissare nell’inchiostro l’accuratezza degli avvenimenti politici per le generazioni future, al fine di evitare qualsiasi alterazione dei fatti reali.

“L’ex giornalista di L’As Quotidien voleva anche dimostrare come l’emergere di Pastef abbia permesso di contrastare il desiderio dei liberali di rimanere al potere per 50 anni. “Già nel 2004, Abdoulaye Wade manovrò per realizzare il suo progetto di mantenere i liberali al potere per 50 anni. Quando Ousmane Sonko, durante la sua campagna presidenziale del 2019, ha chiesto il suo sostegno, quest’ultimo lo ha rifiutato sia a lui che a Idrissa Seck, preferendo invocare il boicottaggio. Macky Sall è passato al primo turno durante queste elezioni presidenziali.

Ousmane Sonko, che cominciava ad imporsi agli occhi dell’opinione pubblica come un’alternativa credibile al piano dei liberali, vedrà nascere il caso “Sweet Beauté” e quello della diffamazione di Mame Mbaye Niang per escluderlo definitivamente dalle elezioni presidenziali del 2024”, ricorda l’opinionista a Walf Tv. La gioventù, consacrando la vittoria di un avversario, Bassirou Diomaye Faye, nel marzo 2024, ha finalmente suonato il campanello. campana a morto per questo progetto liberale dal 2000.

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