Yoann Richomme è al terzo posto nella classifica questo martedì 3 dicembre, dietro a Dalin e Simon. Ha scelto di dirigersi a nord, anche se questo significava perdere velocità ed essere lasciato indietro dai primi. Perché il fronte della flotta si avvia verso il primo grande colpo del giro del mondo in solitaria, previsto mercoledì nell’Oceano Indiano.
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Yoann Richomme avrà avuto qualche giorno di tregua. È tempo di realizzare qualche video per i suoi fan, ma anche di lanciare il secondo faro Argos affidatogli dal CNES (Centro Studi Spaziali) che permetterà di misurare la velocità delle correnti.
Ma questo accadeva prima… Prima che la flotta si trovasse a confrontarsi con un “piccolo mostro del sud”, secondo gli organizzatori del Vendée Globe.
Nel suo ultimo comunicato stampa, la squadra dello skipper non usa giri di parole: “dovremo sospendere la regata per qualche giorno a bordo di Paprec Arkéa e delle barche in testa alla Vendée Globe. Niente più regate a tutti i costi, benvenuti in regioni inospitali, o la gestione di se stessi, della barca e del le attrezzature avranno la precedenza”.
Infatti, la prima tempesta nell’Oceano Indiano colpirà il pack di testa in meno di 48 ore, con previsioni rispettivamente di 60 nodi di vento e 9 metri di onde!
Sul tavolo ci sono due opzioni: allungare il percorso sfuggendo a questa tempesta da nord oppure andare dritto, verso est, cercando di passare attraverso un corridoio di vento meno aggressivo e non rompersi.
Yoann Richomme ha deciso di seguire il primo, di cambiare rotta per riposizionarsi più a nord, davanti al secondo gruppo guidato da Thomas Ruyant, mentre Charlie Dalin e Sébastien Simon sembrano proseguire verso est, puntando sulla velocità per sfuggire al fenomeno.
“Io, la mia traiettoria va verso nord per ripararmi un po’ di più dalle intemperie, così riparato dalle intemperie, che significa comunque portare con sé un piccolo pacchetto visto che ci saranno 40 nodi di vento e dai 7 agli 8 metri di onde, quindi tremerà ancora per qualche giorno” lo skipper ci ha detto questo martedì mattina.
“Sì, è la scelta della sicurezza, presume Yoann Richommequesto non lo è forse non proprio la scelta vincente in termini di traiettoria, ma non volevo scommettere tutto su una decisione lì all’Indiano. CÈ un po’ presto per il Vendée Globe“.
In questo momento cruciale, lo skipper avrebbe potuto dirigersi verso est come i suoi principali concorrenti “il problema di essere al sud forse è una strada più veloce, ma con venti sicuramente molto molto forti lo stesso, quasi 60 nodi, il problema è che se abbiamo qualche problema laggiù beh, non abbiamo molte persone che vengano a prenderci e non abbiamo nemmeno molte scappatoie da riparare.”.
Non c’è pericolo di rottura per Yoann Richomme, che dopo tre settimane di gare non ha riportato grossi danni.
E Yoann Richomme spera di evitarlo!
“I Mari del Sud sono estremi per due cose: questi temporali che avremo tra 48 ore sono davvero molto grandi, tanto mare, molto vento. Dopo, le temperature sono gelide. Lì sono andato nella zona del ghiaccio, l’altro giorno c’erano circa 5 gradi nell’acqua, 5 gradi nell’aria, quindi prendi temporali con temperature prossime allo zero, La situazione sta diventando piuttosto estrema.” commenta lo skipper.
Per ora Yoann Richomme naviga con 10 nodi di vento. “Cè abbastanza leggero, In realtà mi trovo in una piccola transizione prima della tempesta, che avverrà questa sera, a domani mattina per me. È vero che è piuttosto grande.
Sebbene le condizioni di regata siano, per il momento, ancora gestibili, cogliamo l’occasione per chiedere a Yoann Richomme di fare il punto su queste prime tre settimane di regate.
“Nell’attacco ai mari del sud, non siamo rimasti indietro. JTrovo di avere il ritmo giusto, sono contento dell’attrezzatura che ho, Sono contento della mia barca, sono contento delle mie vele, Non ho molte rotture, quindi oggi penso di poter dire che le cose stanno andando ancora molto bene!”,
“LLa flotta è molto compatta, ci sono 10 barche all’avanguardia, ultra competitive, chiaramente 6 o 7 sono un po’ sopra il resto. OÈ lontano dalle grandissime differenze che abbiamo riscontrato in altre edizioni, In seguito, non abbiamo esaurito le sorprese, Siamo nell’Oceano Indiano solo da 4-5 giorni…”
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