Bagnaia già sopra gli altri e con il record in tasca

Bagnaia già sopra gli altri e con il record in tasca
Bagnaia già sopra gli altri e con il record in tasca
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Assen è la pista che porta come tatuaggio sul bicipite, quella che lo ha visto vincere per la prima volta in un Gran Premio, nel 2016, e che gli ha permesso di dare una svolta decisiva verso il suo primo titolo in MotoGP , nel 2022. Basti dire che Pecco Bagnaia mantiene un rapporto stretto con il circuito olandese, e non sarà proprio il suo primo giorno positivo per l’edizione 2024 del Gran Premio a metterla in difficoltà.

Questo venerdì, lo stesso pilota della Ducati si è divertito facendo segnare il miglior tempo nella prima sessione del fine settimana… anche se questo non gli era mai successo nella categoria regina, doppio campione quale è! Questo pomeriggio l’italiano ha continuato a spiegare il suo punteggio. Leader quasi dall’inizio alla fine della seconda sessione, l’ha conclusa con in tasca il nuovo record assoluto, di buon auspicio in vista delle qualifiche e delle gare.

Nel riferire la sua giornata alla stampa, Pecco Bagnaia ha sicuramente sottolineato il suo amore per questa pista ma ha anche evidenziato il lavoro svolto durante la prima parte di campionato. E se ora riuscisse ad alzare la voce in modo sostenibile?

Quando sei in vantaggio venerdì, di solito è un buon segno per il fine settimana!

Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto. Dall’inizio dell’anno abbiamo fatto un ottimo lavoro e secondo me sta iniziando a dare i suoi frutti. Sono già cinque venerdì che riusciamo ad essere subito competitivi. Questa è la prima volta che conduco la prima sessione di venerdì dal 2018: è incredibile! Pensavo di averlo fatto alcune volte, ma in realtà la nostra strategia di correre con le gomme usurate fin dalla prima sessione, senza fare un time attack, ha rallentato un po’ il processo. In ogni caso sono molto soddisfatto, abbiamo lavorato nella direzione giusta, abbiamo fatto piccole cose che ci hanno aiutato. Per domani non chiederò molto alla squadra, piccoli dettagli ma siamo già sulla buona strada.

Su quale parte della performance il lavoro svolto sta dando i suoi frutti?

Il fatto è che stavo ancora lottando per raggiungere quel limite. Non riuscivo a sentirmi davvero bene con la moto e quello che abbiamo fatto a Jerez è stato un grande cambiamento. Da quel momento in poi abbiamo cominciato ad essere sempre competitivi dal venerdì in poi. L’anno scorso partivo sempre nelle retrovie, con grandi cose da fare in moto, e non era facile. Aiuta molto quando inizi il weekend sapendo già quale direzione prendere. Oggi abbiamo iniziato con due moto diverse, ne ho scelta una e da lì siamo rimasti fedeli a quella aggiustando solo piccoli dettagli.

È una questione di feeling con l’anteriore?

Veniva più dal posteriore, ma il posteriore aiuta l’anteriore quindi è un mix di cose.

Anche il vento non ha limitato Pecco Bagnaia.

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Cosa rende questa traccia così speciale per te?

La strada! Certo è che se avessi corso qui in passato, su questo lungo circuito con curve raccordate, mi sarebbe piaciuto ancora di più! Ma adoro la pista, la fluidità di alcune curve veloci è incredibile. Adoro entrare in curva velocissimo, adoro piegare e controllare il gas per uscire bene, l’ho sempre trovato fantastico.

Bastianini dice che fai la differenza per tutti alle curve 14, 15 e 16…

Riesco a frenare molto forte nella parte veloce, portando molta velocità senza fermarmi troppo e questo è qualcosa che mi dà un buon vantaggio. Devo ancora finalizzare un po’ il settore 1, ma sappiamo già su cosa lavorare. Altrove, in ogni caso, riesco già ad essere molto regolare.

Alla curva 6, ogni volta che mi alzavo per iniziare a frenare era come ricevere uno schiaffo in faccia.

Dall’esterno sembra molto facile!

Assen è una pista estremamente complicata, sotto ogni punto di vista. L’anno scorso purtroppo venerdì ero in difficoltà dal punto di vista della stabilità della moto, ma quest’anno siamo già partiti con assetti che vanno più nella direzione che abbiamo preso l’anno scorso per progredire, e ha funzionato bene. lontano. La stabilità aiuta molto e il fatto di averla trovata subito mi ha aiutato e mi ha permesso di avere un ottimo feeling per iniziare subito ad attaccare.

Il vento ha rappresentato un problema per molti piloti. La tua bici attuale è meno sensibile ad esso?

NO. Alla curva 6, ogni volta che mi alzavo per iniziare a frenare era come ricevere uno schiaffo in faccia, ad ogni giro. È stato molto, molto aggressivo. Ci sono alcune parti del tracciato, come la curva 9 o le ultime tre, dove il tracciato era piuttosto limitato. Ma penso che l’aerodinamica rappresenti un miglioramento per tutti quando si incontrano questo tipo di condizioni. In passato, in una situazione come quella odierna, sarebbe stato difficile guidare.

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