Lo conosciamo calmo e rigoroso ai bordi del campo della Ligue 2, è altrettanto calmo quando affronta una classe CM1 e CM2. Questo giovedì 14 novembre Olivier Pantaloni ha parlato con gli studenti della scuola Diwan di Lorient, nel corso di una visita da loro molto attesa. Per parlare di calcio, va da sé, ma anche di identità regionale. Originario di Bastia, il nuovo leader del merlus è anche un fervente difensore della Corsica, di cui elogia pubblicamente la gastronomia, il carattere unico e perfino la lingua. Un orgoglio regionale che trova qui, in terra bretone, un’eco particolare.
Nuovo tappo
“Vorrei parlarvi della lingua di casa mia. Canta, sembra italiano, ma è una lingua che sta scomparendo”. In aula basteranno poche parole perché il 57enne catturi l’attenzione assoluta. Abituato a discorsi motivanti e debriefing muscolari, Olivier Pantaloni questa volta è entrato nel campo della pedagogia davanti a una squadra primaria saggia. Per un’ora, l’allenatore del nasello parlerà senza vergogna della sua identità regionale, restando attento alle domande. “Piuttosto Ajaccio o Lorient? I calciatori sono belli? Sembra che non abbiano un buon odore, i formaggi corsi”… Lo scambio è stato particolarmente ricco e apprezzato dagli studenti, che serberanno una sorpresa fino alla fine: una canzone di Lorient in lingua bretone scritta dalla rete Diwan, a gusto di merci e “Degemer mat”, per Olivier Pantaloni.
Trasferimento riuscito
Questo incontro è il risultato di una partnership tra l’FC Lorient e la scuola Diwan di Lorient, iniziata più di un anno fa, che fa rivivere la lingua bretone attraverso la squadra di calcio. Ogni mese, il club condivide post sull’umore scritti dai genitori, mentre allo stadio, schermi giganti e magliette mostrano con orgoglio la lingua bretone. “Oggi rafforziamo ulteriormente la nostra partnership con Diwan”, afferma Martin Le Blévec, responsabile della comunicazione di FCL. In segno di riconoscimento, la maglia 2024-2025 autografata da tutta la squadra è stata consegnata a mano a Florian Pedrot, membro dell’associazione dei genitori, per essere esposta nello stabilimento.
Da parte sua, l’allenatore può vantarsi di comprendere un po’ di più l’identità bretone, sua terra d’adozione di cui condivide molti codici. « Questo per me è uno scambio importante. A casa, in Corsica, cerchiamo di sviluppare e preservare questa lingua che mi è cara. Vedere i bambini immersi in una lingua regionale è un esempio da seguire per preservare questo patrimonio», spiega. Comprendendo le sfide di una lingua locale, lascerà finalmente la lezione con una morale tanto breve quanto istruttiva: “Non lasciatevi perdere il bretone. Devi essere orgoglioso di parlare questa lingua e di darle vita”.
Senegal