La nomina di Olivier Renard a direttore sportivo dell’Anderlecht ha fatto circolare molto inchiostro. Vuole rispondere alle critiche durante il mercato di gennaio.
Gli striscioni ostili dei tifosi dell’Anderlecht fin dalle prime partite lo hanno dimostrato rapidamente: Olivier Renard non è unanime tra i Mauves. Tra il suo passato Standard e i suoi potenziali scontri con la legge nell’operazione “Mani Pulite” (qualcosa che ha sempre difeso), sa che sarà atteso al punto di svolta.
L’ex direttore sportivo del CF Montreal, tuttavia, ha delle carte in regola. In Quebec e allo Standard si era distinto con alcuni successi e intende fare lo stesso al Lotto Park.
“La mia grande forza è avere una rete vasta. Il calcio ruota attorno all’informazione, se conosci le persone giuste le cose possono muoversi velocemente. Questo rende possibili accordi che prima avresti ritenuto impossibili” spiega – lui di Het Laatste Nieuws.
Olivier Renard non pensa di essere Harry Potter
Una rete che sembra voler ancora espandersi nell’Anderlecht: “La settimana scorsa ho ricevuto chiamate da agenti con cui non parlavo da anni. Mi fa ridere, ma funziona così”.
Olivier Renardo non si lascia ingannare: “Tutti possono trovare un giocatore che vale quattro milioni. La difficoltà è acquisire un giocatore che vale quattro milioni per 200mila euro. Ma io non sono Harry Potter. Non posso comprare un giocatore per un milione oggi e rivenderlo per Domani 10, 15 o 20 milioni”.