Wembanyama in cima alla classifica dei rookie

Wembanyama in cima alla classifica dei rookie
Wembanyama in cima alla classifica dei rookie
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Mathieu Warnier, Media365: pubblicato martedì 7 maggio 2024 alle 20:20.

Nonostante sia stato eletto all’unanimità debuttante dell’anno nella NBA, Victor Wembanyama ha impressionato molto per tutta la stagione. Se lo paragoniamo a chi lo ha preceduto, il francese fa meglio di competere, segno di un certo potenziale.

Quel poco di suspense rimasto era finito. A seguito del voto di 99 giornalisti specializzati, Victor Wembanyama è stato eletto all’unanimità rookie dell’anno NBA, diventando il sesto nella storia a realizzare questa impresa e il primo dopo Karl-Anthony Towns nel 2016. Una consacrazione che era attesa come i rivali del “ Alien” erano pochi. Ma la domanda che potrebbe sorgere è quella del posto occupato dal giocatore dei San Antonio Spurs tra i rookie che più hanno lasciato il segno nel campionato di basket nordamericano. Per questo dobbiamo rivolgerci alle statistiche e dobbiamo ammettere che sono lusinghiere per Victor Wembanyama. Essendo stato gestito da vicino il suo fisico da Gregg Popovich, l’ex giocatore del Boulogne-Levallois non ha giocato tutte le 82 partite della stagione regolare, accontentandosi di 71 presenze nei sei mesi di competizione. Questo si avverte anche in termini di tempo di gioco.

Wembanyama compete con i suoi anziani

Quest’ultimo ha registrato una media di 30 minuti quando i suoi gloriosi predecessori come Michael Jordan, Shaquille O’Neal e LeBron James, alcuni dei quali non hanno mancato di congratularsi con lui, si stavano avvicinando ai 40 minuti durante la loro prima stagione ai massimi livelli. Tiro comodo, e non solo di racchetta, il “Wemby” ha concluso l’anno finanziario 2023-2024 con una media di 21,4 punti a partita. Mentre Michael Jordan era a 28,2, LeBron James si accontentava di 20,9 punti a partita nel 2003-2004 con i Cleveland Cavaliers. Per quanto riguarda gli Spurs, gli Habs sono davanti a Tim Duncan (21,1) di testa corta ma non hanno battuto David Robinson (24,3). Stesso discorso per i rimbalzi, 12,0 contro 10,6 del “Wemby” mentre Shaquille O’Neal, con la sua stazza davvero imponente, non ha rivali in questo campo (13,9). Nel reparto assist, Victor Wembanyama ha saputo dimostrare il suo senso del lavoro di squadra, raggiungendo una media di 3,9 offerte a partita. I maestri del gioco che sono Michael Jordan e LeBron James (5,9 ciascuno) non sono un punto di paragone coerente.

“Wemby”, degno successore di Robinson e Duncan

Ma rimane ben al di sopra di Shaq (1,9), Kevin Durant (2,4) o David Robinson (2,0). Indirizzo resta il suo tallone d’Achille, lui che ha chiuso con il 46% di tiri centrando la porta. Gli Habs possono però vantarsi di aver fatto meglio del “King” (42%) ma restano distanti da Shaquille O’Neal (56%) o Tim Duncan (55%). Per i contropiedi è un’altra storia e la stazza straordinaria di Victor Wembanyama aiuta molto. Con una media di 3,6 stoppate a partita, gli Habs stanno raggiungendo nuove vette, rivaleggiando con David Robinson (3,9) e Shaquille O’Neal (3,5). Infine, le intercettazioni non sono la specialità del nazionale francese che, con una media di 1,2, è tutt’altro che ridicolo. Quando arriva il momento di tirare le somme, Victor Wembanyama è in linea con i suoi predecessori agli Spurs, David Robinson e Tim Duncan, nonostante il minor tempo di gioco. Toccherà ora a lui scrivere la propria storia, accrescendo la propria influenza dentro e fuori dal campo per permettere alla franchigia texana di tornare ad essere fondamentale.

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