Honda “un po’ smarrita” di fronte a progressi “teorici” rimasti invisibili

Honda “un po’ smarrita” di fronte a progressi “teorici” rimasti invisibili
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I grandi cambiamenti apportati alla Honda quest’anno non hanno permesso al marchio di avvicinarsi ai concorrenti europei. Anzi, il divario sembra essersi ampliato e le RC213V hanno addirittura subito un affronto non andando a segno nel GP delle Americhe, a lungo appannaggio della Honda e teatro del suo ultimo successo in MotoGP un anno fa. Per Joan Mir, la Casa ha preso una strada sbagliata nel suo sviluppo e Albert Puig non può che dargli ragione.

“Penso che sia abbastanza ovvio che non stiamo andando nella giusta direzione!” ha reagito il team manager, interrogato dal sito ufficiale della MotoGP. “I risultati sono il segnale principale di quello che sta accadendo. Non stiamo facendo quello che ci si aspettava, onestamente. Abbiamo le idee certe sul perché non ci siamo, ci sono due o tre problemi sulla moto che probabilmente influiscono maggiormente sulle prestazioni”.

“Siamo sulla strada per cercare di rimediare a questo, ma finora non è facile. Possiamo capire che i piloti non siano soddisfatti, questo è ovvio”.

Dirigendo la squadra corse con sede in Europa, Puig rimane lontano dal lavoro di sviluppo svolto in Giappone ma vede il produttore raddoppiare i suoi sforzi e aumentare le assunzioni. Il problema quindi non nasce da un mancato coinvolgimento, quanto piuttosto da simulazioni ottimistiche che non si traducono in risultati in pista.

“L’unica cosa che posso dire è che in Giappone ci stanno davvero provando, stanno lavorando su un sacco di cose diverse. Hanno portato nuove persone nel gruppo, abbiamo più manodopera. Non è che stiano dormendo, ma d’altronde non ci siamo e la moto non si comporta bene”.

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Joan Mir

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

“Abbiamo fatto grandi modifiche alla moto, abbiamo fatto dei buoni progressi in teoria ma non si vedono in pista. Al momento siamo un po’ persi: ci proviamo tanto ma non vediamo qualcosa di veramente impressionante in pista è la realtà.

La Honda prevede di proseguire questi sforzi nelle prossime settimane, approfittando in particolare dei test consentiti dai concessionari, che autorizzano il marchio a far correre i suoi titolari al di fuori delle gare ma anche a effettuare guida più estese rispetto ai suoi rivali europei.

“Cercheremo di sfruttare tutte le possibilità di sviluppo a disposizione e non molleremo mai”promise Puig. “Ma dobbiamo anche arrivare al punto e far funzionare la moto. Ci sono molti sforzi dietro le quinte, comprendiamo la frustrazione dei piloti, quindi ci dedichiamo a sistemare il problema”.

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