Mentre i rapporti con il Comune di Parigi e il PSG sono interrotti per quanto riguarda il Parco dei Principi e Nasser Al-Khelaïfi è determinato a trasferirsi, l'agglomerato di Saint-Quentin-en-Yvelines ha riaffermato la sua ambizione di accogliere il futuro stadio del PSG.
Se stamattina avete letto L'Equipe, forse avrete visto questo sorprendente inserto pubblicitario a pagina 11. « SQY non ha limiti » (SQY n'a pas de limite)si legge, in maiuscolo, con l'illustrazione di una costellazione di stelle che forma un calciatore che calcia un pallone sopra uno stadio. Non si tratta di una pubblicità dell'EDF, ma di una trovata comunicativa dell'agglomerato di Saint-Quentin-en-Yvelines (SQY).
Oltre al piccolo gioco di parole riferito all'espressione inglese «Il cielo è il limite» (il cielo è il limite), possiamo leggere questo messaggio anche su questo inserto pubblicitario: “Quale posto migliore di Saint-Quentin-en-Yvelines per ospitare il futuro stadio del PSG? ». Comunità urbana che riunisce 12 comuni, Saint-Quentin-en-Yvelines nutre da diversi mesi l'ambizione di ospitare il futuro progetto dello stadio del PSG.
Il club ha da tempo in cantiere un progetto per rinnovare il Parco dei Principi, ma assicura che questa opzione ora dovrà essere dimenticata, a causa del mancato accordo con il municipio di Parigi per l'acquisto del recinto. Il PSG assicura inoltre che l'eventuale cambio di maggioranza a Parigi nel 2026 non avrà alcun impatto sulla sua scelta, ormai definitiva, di uscire dal suo storico recinto per costruire il proprio stadio nell'Île-de-France, se possibile a ovest di Parigi.
Il sentiero di Montigny-le-Bretonneux è ancora attuale?
Come trapelato alla stampa lo scorso gennaio, il PSG sta scavando una pista a Montigny-le-Bretonneux, uno dei 12 comuni dell'agglomerato di Saint-Quentin-en-Yvelines, dove si trovano terreni sulla base delle attività ricreative di questa città potrebbe fare il trucco. Anche il PSG aveva pensato per un certo periodo di stabilirvi il suo centro di allenamento, prima di optare per Poissy, situato a una ventina di minuti in macchina. Ma a fine novembre Le Parisien, in un lungo articolo sul dossier del futuro stadio del PSG, assicurava che questa opzione, “chi ha tenuto a lungo la corda, non sembra più essere in gara”.
La città ovviamente non è della stessa opinione e quindi ha pagato un bel inserto pubblicitario su L'Equipe per mandare il messaggio che era ancora candidata. Resta da vedere a chi era realmente rivolto questo annuncio? Ai decisori del PSG o ai suoi tifosi, molti dei quali resistono all’idea di lasciare il Parco dei Principi? A meno che non si tratti semplicemente di una trovata comunicativa per far parlare del proprio territorio e per usare il PSG per attrarre altri attori economici…
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