Il patrimonio immobiliare pubblico in soccorso della riforma dello Stato

Il patrimonio immobiliare pubblico in soccorso della riforma dello Stato
Il patrimonio immobiliare pubblico in soccorso della riforma dello Stato
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[article publié le 14.01.2025 à 15h56, mis à jour le 14.01.2025 à 17h29]

È l’annuncio inaspettato della dichiarazione di politica generale di François Bayrou: un fondo speciale “completamente dedicato” alla riforma dello Stato. Questo sarà finanziato “realizzando parte del patrimonio, in particolare immobiliare, di proprietà della pubblica amministrazione”, ha detto il Primo Ministro tra gli applausi.

Obiettivo? Investire nell’implementazione dell’intelligenza artificiale nei servizi pubblici. “Queste somme non possono essere utilizzate per le spese correnti, per integrare questo o quel budget, rimarranno quindi esclusivamente destinate a questi sforzi di riorganizzazione”, – aggiunse l’affittuario di Matignon. “ Questo modo di rendere attivi asset attualmente inattivi ci permetterà forse un giorno di avviare uno scenario di riduzione del nostro debito. », ha continuato il primo ministro.

L’idea non è nuova

Tuttavia, l’idea non è nuova. Appena nominato ministro dei Conti pubblici, nel luglio 2023, Thomas Cazenave ha mostrato questa ambizione di vendere metri quadrati pubblici. Nell’aprile 2024 ha preteso la vendita, nel 2023, di 645 immobili per un valore di 280 milioni di euro, con un aumento dei ricavi del 37% rispetto al 2022.

“Entro il 2032, la superficie per agente passerà da 24 mq a 16 mq, che è uno standard », ha spiegato Thomas Cazenave. Anche l’ex ministro del Bilancio prevedeva di lasciare i locali affittati. “Il che alla fine consentirà di risparmiare 1 miliardo di euro all’anno in spese di manutenzione e affitto”, ha continuato.

Una valutazione nel dicembre 2024 all’Assemblea nazionale

Thomas Cazenave ha anche stimato in 5 miliardi di euro il valore delle vendite di asset su un portafoglio totale di 190.000 edifici, ovvero 100 milioni di m². Di nuovo deputato della Gironda dopo lo scioglimento, ha presentato un emendamento al bilancio 2025 volto a creare una società immobiliare, ma questo è stato spazzato via dalla censura.

Il suo collega François Jolivet è stato relatore, nel dicembre 2024, per una missione di valutazione sulla politica immobiliare dello Stato. “È ora di fare meglio con i nostri edifici pubblici, per le donne e gli uomini che ci lavorano, per i nostri conti pubblici” ha subito reagito, su X, il deputato (Orizzonti) dell’Indre.

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