Questa residente sul mare non potrà sicuramente dividere la sua terra per costruire nuove case

Questa residente sul mare non potrà sicuramente dividere la sua terra per costruire nuove case
Questa residente sul mare non potrà sicuramente dividere la sua terra per costruire nuove case
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La corte d’appello amministrativa di Nantes ha a sua volta respinto una residente di Penvénan (Côtes-d’Armor) alla quale il municipio si era rifiutato nel 2020 di rilasciare un certificato di pianificazione operativa affinché potesse dividere il suo terreno in più lotti.

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Il proprietario di un terreno situato non lontano dal villaggio di Port-Blanc, in una città costiera, ha avuto l’idea di costruire “due case di abitazione”ricorda la corte amministrativa d’appello di Nantes in una sentenza del 3 dicembre 2024 appena resa pubblica. Ma l’allora sindaco, Michel Deniau, si oppose ai suoi piani.

“I due terreni (…) sui quali è prevista la costruzione di due case (…) si trovano a ovest del villaggio di Port-Blanc, lungo il Chemin de la Marine”già riformulato in primo grado dal tribunale amministrativo di Rennes. “Questo settore di diversi ettari (…) è composto da una trentina di case situate su grandi appezzamenti di terreno. Il centro vacanze “Les Pervenches”, situato a sud di Chemin de la Marine, dispone di alcuni edifici e di un campo sportivo distribuiti su un’area naturale e boscosa di 1,7 ha.

“Questa zona è caratterizzata da un’urbanizzazione residenziale a bassa densità”ha quindi concluso il tribunale amministrativo di Rennes. “Si trova, come riconosce la stessa ricorrente, “a 300 metri a piedi” fuori dall’involucro del villaggio di Port-Blanc. “Il settore Chemin de la Marine, delimitato da un habitat diffuso, non può quindi essere considerato come una parte urbanizzata del villaggio di Port-Blanc”hanno insistito i giudici di Rennes. “La costruzione di case (…) su questo terreno potrebbe estendere l’urbanizzazione”.

“I lotti (…) non si trovano all’interno di un settore abitativo diffuso ma in continuità con il villaggio di Port-Blanc”mantenne tuttavia il ricorso del ricorrente. “Le costruzioni previste, ubicate in una zona già urbanizzata, non modificano in modo significativo le caratteristiche dell’edificio.” E la sua trama lo è “servito da reti”.

“Nei comuni costieri possono essere autorizzate solo le costruzioni realizzate in continuità con centri abitati esistenti”quindi a sua volta richiama la corte amministrativa d’appello di Nantes. “A determinate condizioni”, è anche possibile incorporarlo “settori già urbanizzati” che non sono tuttavia identificati come “agglomerazioni” O “villaggi” esistenti nello Schema di Coerenza Territoriale (SCOT): devono semplicemente essere distinti dal “spazi di urbanizzazione diffusa” par “la densità dell’urbanizzazione, la sua continuità, la sua strutturazione per vie e reti di traffico (…) o la presenza di strutture o luoghi collettivi”.

In questo caso, in questo caso, non lo è “non contestato” quel Port-Blanc “costituisce un villaggio”. “Tuttavia, questi appezzamenti sono separati dalla parte urbanizzata di questo villaggio da grandi appezzamenti allo stato naturale o agricolo.rileva la corte amministrativa d’appello di Nantes. “I terreni del richiedente, che si aprono su un’area naturale e agricola, si trovano in un’area che conta una trentina di edifici distribuiti in modo sparso, su grandi appezzamenti di terreno, attorno ad un’unica corsia di traffico e su un’unica fila.”

“Sebbene i terreni (…) siano serviti da reti (…), il settore (…) presenta il carattere di un’urbanizzazione diffusa”Concludono quindi a turno i giudici di Nantes. “La presunta circostanza che i permessi di costruire sono stati rilasciati nelle vicinanze (…) non ha alcun impatto sulla legalità delle decisioni impugnate.” La ricorrente è stata, in queste condizioni, condannata a pagare 1.500 euro al comune di Penvénan per le sue spese legali.

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