Il costo del debito pubblico aumenta vertiginosamente in Francia come in Europa – Libération

Il costo del debito pubblico aumenta vertiginosamente in Francia come in Europa – Libération
Il costo del debito pubblico aumenta vertiginosamente in Francia come in Europa – Libération
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Cattive notizie per il governo e le finanze pubbliche del Paese: il costo del debito francese, che oggi ammonta a oltre 3.230 miliardi di euro, è aumentato notevolmente da dicembre. In poco più di 30 giorni il tasso a 10 anni è passato dal 2,88 al 3,45%, con un incremento di 0,57 punti. Nello stesso periodo, le altre principali economie europee (Germania, Italia, Spagna) hanno visto i loro tassi evolversi approssimativamente allo stesso ritmo, leggermente più veloce per l’Italia, leggermente più lento per la Germania. Questo aumento generale del costo del debito ha avuto luogo anche quando la Banca Centrale Europea (BCE) ha abbassato leggermente i suoi tassi di riferimento, di un quarto di punto.

Diversi fattori possono spiegare questo sviluppo. Innanzitutto le incertezze politiche provenienti dagli Stati Uniti dopo l’elezione di Donald Trump e i rischi di effetti perversi delle sue future misure economiche protezionistiche sugli scambi con l’Europa. Poi, soprattutto, il forte aumento da parte della Bce del tasso di riduzione dei titoli del debito pubblico in suo possesso. Alcuni di questi titoli sono nel bilancio della Bce dal 2014. Quell’anno, la Bce ha intrapreso massicci acquisti di debito europeo per scongiurare le minacce di deflazione europea e i rischi di una disgregazione della zona. euro. Questo processo si chiama allentamento quantitativo (o “allentamento quantitativo”). Il programma è stato rilanciato in maniera massiccia nel 2020, durante la prima ondata di Covid, per aiutare i paesi europei nella loro politica a qualunque costo.

Nell’agosto 2022, qualsiasi acquisto netto di debito da parte della BCE viene interrotto, ma l’istituzione reinveste sistematicamente in titoli di debito in scadenza per stabilizzare il volume in suo possesso. Da febbraio 2023 si passa alla fase successiva: non si reinveste più in tutti i titoli scaduti. Sono state adottate diverse misure per aumentare il tasso di dismissione da parte della BCE dei titoli in suo possesso, fino allo scorso dicembre, quando non è stato reinvestito nulla. Risultato: ogni titolo che scade viene rimborsato dallo Stato emittente, che non può più contare sulla Bce per acquistarne uno nuovo. Gli Stati devono quindi aumentare la remunerazione e il tasso di interesse per attirare nuovi abbonati. Da qui la pressione al rialzo sui tassi di interesse del debito.

Questo aumento del tasso può anche essere spiegato, nel caso della Francia, con l’effetto di dissoluzione e l’instabilità politica che ha causato: dal 9 giugno, il tasso a 10 anni francese ha ampliato il divario con il tasso tedesco ed è aumentato di 0,40 punti. rispetto a quest’ultimo. E il tasso spagnolo è sceso al di sotto di quello francese. Giovedì 9 gennaio l’Agence Trésor ha così raccolto sui mercati 13 miliardi di euro a lungo termine, a tassi compresi tra il 3,40% per i titoli a 10 anni e il 3,93% per i titoli a 30 anni. anni.

Francia

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