tre casi di infezione dal virus “Mpox”, detto anche vaiolo delle scimmie, confermati in due settimane

tre casi di infezione dal virus “Mpox”, detto anche vaiolo delle scimmie, confermati in due settimane
tre casi di infezione dal virus “Mpox”, detto anche vaiolo delle scimmie, confermati in due settimane
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Tre casi di infezione da Mpox, noto anche come vaiolo delle scimmie, sono stati rilevati nelle ultime due settimane a Reunion, ha informato venerdì scorso l’Agenzia sanitaria regionale (ARS).

Nuovi casi di contagio. L’Agenzia sanitaria regionale (ARS) ha comunicato venerdì 21 giugno di aver individuato tre casi di Mpox, a lungo chiamato vaiolo delle scimmie, nelle ultime due settimane a Reunion. Dall’Ars non sono state fornite ulteriori informazioni sullo stato di salute delle persone contagiate, né sulle modalità del contagio.

I pazienti affetti e i loro contatti sono stati supportati. È stata avviata un’indagine epidemiologica, ha precisato l’istituzione pubblica in un comunicato. I casi di contatto sono stati incoraggiati a vaccinarsi il prima possibile e a monitorare molto da vicino “qualsiasi comparsa di sintomi suggestivi”, ha insistito l’agenzia sanitaria.

Febbre ed eruzione cutanea

La trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie è favorita durante il contatto prolungato e/o diretto con una persona infetta, ad esempio durante i rapporti sessuali, ma anche indirettamente attraverso oggetti che il paziente ha contaminato dopo averlo usato. Tra i sintomi, febbre ed eruzioni cutanee si manifestano dopo un periodo di incubazione compreso tra 5 e 21 giorni.

La persona è contagiosa dalla comparsa dei primi sintomi e fino alla completa guarigione delle lesioni cutanee.

Sebbene alcune persone possano sviluppare forme gravi, in particolare le persone immunocompromesse, le donne incinte e i bambini piccoli sono molto vulnerabili a questa malattia. Dovresti sapere che la malattia di Mpox colpisce particolarmente i bambini nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).

Gli ultimi due casi accertati di Mpox alla Riunione risalivano a settembre e ottobre 2022. Il primo era un uomo di ritorno dalla Francia “dove molto probabilmente ha contratto l’infezione”, ha precisato l’ARS.

Per la seconda persona la contaminazione è avvenuta su un’isola nell’Oceano Indiano. I due pazienti non presentavano segni di gravità, precisa la pubblica amministrazione.

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