![tre casi di infezione dal virus “Mpox”, detto anche vaiolo delle scimmie, confermati in due settimane](https://it.dayfr.com/temp/resized/medium_2024-06-22-4bcfb6e0ff.jpg)
Tre casi di infezione da Mpox, noto anche come vaiolo delle scimmie, sono stati rilevati nelle ultime due settimane a Reunion, ha informato venerdì scorso l’Agenzia sanitaria regionale (ARS).
Nuovi casi di contagio. L’Agenzia sanitaria regionale (ARS) ha comunicato venerdì 21 giugno di aver individuato tre casi di Mpox, a lungo chiamato vaiolo delle scimmie, nelle ultime due settimane a Reunion. Dall’Ars non sono state fornite ulteriori informazioni sullo stato di salute delle persone contagiate, né sulle modalità del contagio.
I pazienti affetti e i loro contatti sono stati supportati. È stata avviata un’indagine epidemiologica, ha precisato l’istituzione pubblica in un comunicato. I casi di contatto sono stati incoraggiati a vaccinarsi il prima possibile e a monitorare molto da vicino “qualsiasi comparsa di sintomi suggestivi”, ha insistito l’agenzia sanitaria.
Febbre ed eruzione cutanea
La trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie è favorita durante il contatto prolungato e/o diretto con una persona infetta, ad esempio durante i rapporti sessuali, ma anche indirettamente attraverso oggetti che il paziente ha contaminato dopo averlo usato. Tra i sintomi, febbre ed eruzioni cutanee si manifestano dopo un periodo di incubazione compreso tra 5 e 21 giorni.
La persona è contagiosa dalla comparsa dei primi sintomi e fino alla completa guarigione delle lesioni cutanee.
Sebbene alcune persone possano sviluppare forme gravi, in particolare le persone immunocompromesse, le donne incinte e i bambini piccoli sono molto vulnerabili a questa malattia. Dovresti sapere che la malattia di Mpox colpisce particolarmente i bambini nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Gli ultimi due casi accertati di Mpox alla Riunione risalivano a settembre e ottobre 2022. Il primo era un uomo di ritorno dalla Francia “dove molto probabilmente ha contratto l’infezione”, ha precisato l’ARS.
Per la seconda persona la contaminazione è avvenuta su un’isola nell’Oceano Indiano. I due pazienti non presentavano segni di gravità, precisa la pubblica amministrazione.