Le emozioni cosiddette “miste” sono reali?

Le emozioni cosiddette “miste” sono reali?
Le emozioni cosiddette “miste” sono reali?
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Parliamo di emozioni cosiddette “miste” quando proviamo contemporaneamente sentimenti positivi e negativi. Questa esperienza è comune. Tuttavia, è stato poco studiato scientificamente per diversi motivi. Spesso pensiamo che le emozioni esistano solo nello spettro che va dal negativo al positivo e che sia più facile studiare un sentimento alla volta. “È difficile evocare realisticamente queste emozioni complesse in laboratorio.”ha affermato Jonas Kaplan, professore associato di psicologia presso l’Università della California del Sud (Stati Uniti).

27 persone hanno guardato un cortometraggio durante una scansione cerebrale

In uno studio recente, il ricercatore americano e il suo team hanno voluto sapere se le emozioni contrastanti derivano da un’unica attività del cervello o se, in questo caso, si passa semplicemente da sentimenti positivi a sentimenti negativi. Per scoprirlo, hanno utilizzato approcci analitici focalizzati sugli stati dichiarati da 27 adulti. Mentre i partecipanti guardavano un breve film animato, i neuroscienziati monitoravano la loro attività cerebrale utilizzando una macchina per la risonanza magnetica (MRI). Hanno scelto un modello particolare per la sua capacità di evocare contemporaneamente sentimenti felici e tristi. Dopo la prima visione, i volontari hanno guardato il video senza risonanza magnetica e hanno indicato quando hanno sperimentato emozioni positive, negative o contrastanti. I ricercatori hanno poi confrontato questi rapporti con i risultati dell’imaging MRI.

“Un’emozione mista” che risulta da un’attività neurale unica

“Abbiamo scoperto che varie regioni del cervello potrebbero predire l’insorgenza di nuovi stati emotivi, come determinato dall’autovalutazione”, possiamo leggere nei lavori. I risultati, pubblicati sulla rivista Corteccia cerebralehanno scoperto che il cervello mostrava un’attività neuronale distinta nell’amigdala e nel nucleo accumbens quando le persone sperimentavano emozioni, come quelle agrodolci. “Non si tratta di un ping-pong tra negativo e positivo. Si tratta di una singola emozione, mescolata in un lungo periodo di tempo,” ha spiegato Anthony Vaccaro, autore principale dello studio. Questa attività neuronale, che “rimasto stabile nel tempo”era diverso da quello osservato quando un volontario riportava solo emozioni positive o negative.

Gli autori sono stati anche in grado di prevedere quando una persona avrebbe cambiato le proprie emozioni. Alcune regioni del cervello, come la corteccia insulare, hanno mostrato cambiamenti significativi quando i partecipanti hanno riferito una transizione emotiva. Nella ricerca futura, i ricercatori esamineranno come le reazioni emotive fluttuano nei gruppi, come guardare un film insieme in un cinema.

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