Cancro al polmone nei non fumatori: la sfida di preservare la salute del cervello…

Cancro al polmone nei non fumatori: la sfida di preservare la salute del cervello…
Cancro al polmone nei non fumatori: la sfida di preservare la salute del cervello…
-

Sebbene il tabacco sia la principale causa di cancro ai polmoni, questa malattia può colpire anche i non fumatori. “Molti tumori ai polmoni si sviluppano senza fumare per ragioni ancora poco conosciute. Aumenta anche la percentuale di pazienti non fumatori affetti da cancro ai polmoni. » Per illustrare il suo punto, il professor Mazières sottolinea “che il numero di decessi negli Stati Uniti legati a questo tipo di cancro è superiore a quello del cancro del colon”.

Sono coinvolte anomalie genetiche

Come possiamo spiegare la comparsa del cancro ai polmoni nei non fumatori? Esistono infatti altri fattori di rischio. Come l’inquinamento atmosferico. “Lavori recenti mostrano che l’esposizione alle particelle fini può indurre il cancro ai polmoni indipendentemente dal fumo. » Bisogna tenere conto anche della dimensione genetica. “Esiste una genetica trasmissibile, che è molto rara, e anomalie genetiche presenti solo nelle cellule tumorali”, indica il professor Julien Mazières. “Il cancro del polmone è quindi suddiviso in sottogruppi. Ogni sottogruppo è definito da specifiche anomalie genetiche che trasformano una cellula normale in una cellula cancerosa. »

Chi è preoccupato?

La popolazione colpita dal tumore del polmone è molto varia e colpisce tutte le età. “I casi possono essere riscontrati in pazienti giovani (sotto i 50 anni), in particolare quelli con mutazioni ALK. D’altro canto, possono essere colpiti anche individui molto anziani e non fumatori, come quelli con mutazioni MET o EGFR. C’è anche una sovrarappresentanza delle donne in generale. »

Prevenire e curare le metastasi

Tra il 60 e il 70% dei tumori polmonari non a piccole cellule vengono scoperti in uno stadio avanzato o metastatico. “Ciò si spiega con il fatto che i segni della malattia non sono molto specifici – tosse, mancanza di respiro, stanchezza persistente, ecc. – e compaiono tardivamente. Spesso la diagnosi viene fatta quando compaiono metastasi, in particolare al cervello che è la sede principale delle metastasi nel cancro del polmone. » Questo è particolarmente vero per le mutazioni ALK. Quasi il 30% dei pazienti presenta metastasi cerebrali dopo la diagnosi della malattia.

Secondo il professor Julien Mazières, “le anomalie dell’ALK hanno beneficiato di grandi progressi negli ultimi anni grazie a terapie mirate specifiche. Queste nuove molecole sempre più efficaci superano la chemioterapia offrendo benefici duraturi, spesso oltre i 3-5 anni. Sono anche molto efficaci contro le metastasi cerebrali. Ciò consente sia di prevenirne la comparsa nei pazienti senza metastasi cerebrali al momento della diagnosi, sia di trattarle efficacemente in coloro che le presentano fin dall’inizio. E poter curare queste metastasi migliora notevolmente la loro qualità di vita. »

Cella a bottone: ancora tanti incidenti tra i bambini

Fonte: Destinazione Santé

-

PREV RDC: campagna nazionale di vaccinazione contro la poliomielite dal 13 al 15 giugno
NEXT FondaMental annuncia i vincitori del Premio FACE 2024