Salute in Lussemburgo: quando vengono in mente malattie dimenticate

Salute in Lussemburgo: quando vengono in mente malattie dimenticate
Salute in Lussemburgo: quando vengono in mente malattie dimenticate
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Numero di casi annuali in Lussemburgo: 0
Numero di casi annuali in tutto il mondo: 1.000-3.000
La peste è una zoonosi, cioè una malattia che si trasmette dagli animali (tipicamente roditori) all'uomo. La storia racconta di tre grandi epidemie di peste, la prima delle quali risale all'anno 541 e durò più di due secoli in tutto il bacino del Mediterraneo, e l'ultima scoppiò ad Hong Kong nel 1894, anno della scoperta del bacillo della malattia da parte di Yersin. Esistono tre forme di peste negli esseri umani, la più contagiosa – e mortale – delle quali è la peste polmonare.

Numero di casi annuali in Lussemburgo: 0
Numero di casi annuali in tutto il mondo: ca. 900 (nel 2022)
La poliomielite, abbreviazione di poliomielite, è causata da una famiglia di virus che si trasmettono per contatto diretto (ad esempio mani sporche, acqua, cibo). Meno dell'1% delle persone infette (soprattutto bambini sotto i 5 anni) sviluppa paralisi flaccida, in particolare alle braccia o alle gambe. La malattia è ancora endemica in Afghanistan e Pakistan e recentemente è stata lanciata una campagna di vaccinazione nella Striscia di Gaza dopo il rilevamento di una variante del poliovirus.

Numero di casi annuali in Lussemburgo: 0
Numero di casi annuali in tutto il mondo: sconosciuto
La cosiddetta “malattia dei marinai” – che andavano per mare per lunghi periodi, senza poter mangiare cibi freschi – è causata da una carenza prolungata di vitamina C. Debellata nel XIX secolo, sta ritornando grazie alle diete moderne. ricchi di prodotti trasformati e poveri di vitamine, soprattutto tra le popolazioni svantaggiate. Lo scorbuto si manifesta con gengive sanguinanti, denti allentati o addirittura diradamento dei capelli. Nel 2022, un bambino di 5 anni affetto dalla malattia è stato ricoverato all'HUG.

Numero di casi annuali in Lussemburgo: 0 dal 2001
Numero di casi annuali in tutto il mondo: 59.000 (mortali)
Già conosciuta in Mesopotamia (intorno al 2000 a.C.), la rabbia viene spesso trasmessa all'uomo attraverso la saliva di un animale infetto, tipicamente durante un morso o un graffio. Il virus attacca il sistema nervoso centrale, provocando quasi sempre la morte se la persona non viene curata immediatamente dopo l’infezione. La rabbia è presente in più di 150 paesi e territori, principalmente in Asia e Africa. Recentemente è morto un bambino canadese.

Numero di casi annuali in Lussemburgo: numerosi casi episodici
Numero di casi annuali in tutto il mondo: ambiente 400 milioni
Questa malattia contagiosa, conosciuta fin dall'antichità, che colpisce soprattutto i bambini, è causata da acari, i sarcoptes, che depongono le uova sotto la pelle, provocando prurito ed eruzioni cutanee. Durante le due guerre mondiali, la scabbia (o scabiosi) era molto diffusa tra i soldati o negli orfanotrofi, a causa della promiscuità. È difficile misurare con precisione il numero dei casi, ma diversi casi sono stati identificati in una casa di riposo a Bofferdange lo scorso aprile. Alla fine del 2019 è scoppiata un’epidemia anche in un asilo nido a Echternach.

Numero di casi annuali in Lussemburgo: 48 cas nel 2022, 35 nel 2021
Numero di casi annuali in tutto il mondo: ambiente 9 milioni
È la malattia di cui morirono Molière e Chopin e che ispirò Alexandre Dumas a creare la sua famosa “La signora delle camelie”. Allora veniva chiamata “tisi”. La tubercolosi esisteva già tra gli uomini preistorici e nell'antichità greca. Questa condizione respiratoria, che si manifesta con tosse ed espettorato, era molto comune fino al XX secolo e all'avvento della penicillina.

In Lussemburgo si è osservata un'impennata, di cui 48 casi nel 2022 e 35 nel 2021. Diversi sono stati registrati nelle scuole, ma l'epidemia è stata contenuta. Nel 2017 il Consiglio superiore per le malattie infettive ha definito una strategia per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti. Si tratta di effettuare controlli sanitari sulle persone che entrano nel territorio, considerando i rischi inerenti ai loro paesi di origine e le condizioni precarie del loro viaggio o della loro permanenza nei campi profughi.

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