Un importante passo avanti scientifico nelle malattie infiammatorie intestinali

Un importante passo avanti scientifico nelle malattie infiammatorie intestinali
Un importante passo avanti scientifico nelle malattie infiammatorie intestinali
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I risultati di un nuovo studio scientifico appena pubblicato su Natura cambierà forse la vita di oltre 7 milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Eppure, questa è una ricerca davvero fondamentale. Ma “Il meccanismo patologico appena scoperto potrebbe essere il bersaglio dei farmaci che già utilizziamo. Basterebbe adattarli ai pazienti affetti da Mici o da un’altra malattia infiammatoria”, si rallegra anche Il guardiano.

Cosa hanno scoperto i ricercatori? “Qualcosa come il Santo Graal”, riassume James Lee, direttore del laboratorio del Francis-Crick Institute, a Londra. Lui e i suoi colleghi stavano studiando parte del cromosoma 21 quando hanno scoperto quello che sembra essere il gene principale che porta alle malattie infiammatorie. Questo gene, ETS2, svolge effettivamente un ruolo “è fondamentale nel comportamento aggressivo dei macrofagi [des cellules du système de défense de l’organisme] e la loro capacità di danneggiare il tratto digestivo nelle persone con IBD”, spiega il quotidiano britannico. Sembra anche essere un aspetto centrale delle malattie infiammatorie che colpiscono le articolazioni.

Utilizzo di farmaci antitumorali

I ricercatori non si sono fermati qui. Poiché immaginavano che i farmaci usati contro i tumori cancerosi (inibitori MEK) sarebbero stati in grado di ridurre l’attività del gene ETS2, hanno testato queste molecole su pezzi di intestino prelevati da pazienti affetti da IBD. Eureka: l’infiammazione si è ridotta.

Se non si tratta di utilizzare questi farmaci antitumorali così come sono, perché hanno notevoli effetti collaterali, gli scienziati stanno già lavorando per adattarli a questa nuova indicazione, riferisce il Custode.

Per la cronaca, le malattie infiammatorie intestinali, principalmente il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, sono caratterizzate da un’infiammazione del rivestimento dell’intestino dovuta a un’interruzione del sistema di difesa dell’intestino. I sintomi sono diversi, “che vanno dal dolore addominale e perdita di peso alla diarrea e sangue nelle feci”, specifica il quotidiano britannico. Nonostante i progressi nel campo dei farmaci, a volte è ancora necessario che un chirurgo asporti parte del tratto digestivo, operazione che rappresenta un intervento importante.

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