In sintesi, l’attuale consumo di cannabis tra gli adolescenti è diminuito dal 23% nel 2011 a poco più del 15% nel 2021. Anche l’incidenza della prima sperimentazione prima dei 13 anni è scesa dall’8 al 5%.
Se la cannabis, però, resta una delle sostanze più comunemente consumate dagli adolescenti, la riduzione della percezione del rischio tra gli adolescenti, associata agli sforzi di legalizzazione, non sembra “sufficiente” per mantenerne i livelli di consumo tra i giovani.
Lo studio analizza i dati dello Youth Risk Behavior Survey, condotto dal 2011 al 2021 sui comportamenti a rischio dei giovani, tra 88.183 adolescenti. I ricercatori si sono concentrati sulle tendenze nel consumo di cannabis nonché sulle variazioni per genere, etnia e livello di istruzione. Questa analisi rivela nuove tendenze di consumo:
- IL diminuzione significativa del tasso di adolescenti che dichiarano l’uso corrente te cannabis: 15,8% nel 2021 vs 23,1% nel 2011;
- UN altrettanto notevole calo della sperimentazione prima dei 13 anni dall’8,1% nel 2011 al 4,9% nel 2021;
- nel 2021, il consumo di cannabis è più diffuso tra gli studenti del 1° anno (22,4%), seguiti dagli studenti del 10° anno (18,7%), con tassi di consumo inferiori nelle classi inferiori;
- tuttavia, durante l’intero periodo di studio, il consumo di cannabis è diminuito in tutti i livelli scolastici, con gli studenti più anziani che hanno costantemente riferito un consumo maggiore;
- questa osservazione conferma l’interesse a indirizzare gli interventi di prevenzione sugli adolescenti più grandi, che presentano un rischio maggiore di consumo regolare o intenso.
- lle ragazze superano i ragazzi in termini di consumo dichiarato di cannabis nel 2021 (17,8 contro 13,6% per i ragazzi;
- ciò segna un cambiamento significativo rispetto al 2011, quando i ragazzi erano più propensi a usare cannabis (25,9%) rispetto alle ragazze (20,1%);
- il consumo è più elevato anche tra le comunità nere e ispaniche.
“Poiché sempre più stati continuano a legalizzare la cannabis ricreativa e l’immagine di un rischio inferiore tende a diventare più diffusa, logicamente il consumo di cannabis dovrebbe aumentare. Tuttavia, queste osservazioni suggeriscono l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione, dei progressi nella comunicazione dei genitori, dell’educazione sanitaria fornita nelle scuole, nonché delle strategie per monitorare l’uso di marijuana tra gli adolescenti.
Questi dati, che consentiranno di indirizzare meglio questi diversi interventi, dovrebbero consentire “risultati ancora migliori per le generazioni future”.
Se la cannabis, a parte i suoi disturbi da consumo, provoca effetti negativi limitati, gli autori sottolineano che il suo consumo regolare o intenso durante l’adolescenza può danneggiare lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento, causare problemi di memoria di lavoro e deficit di attenzione. Gli adolescenti che fanno uso di cannabis hanno da 2 a 4 volte più probabilità di avere problemi scolastici e quindi di sviluppare disturbi psicotici in età adulta.
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