Perché i casi di cancro sono in aumento tra gli under 50?

Perché i casi di cancro sono in aumento tra gli under 50?
Perché i casi di cancro sono in aumento tra gli under 50?
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La principessa Kate, duchessa di Cambridge, guarda al microscopio durante una visita a un centro di ricerca sul cancro (DKFZ) il 20 luglio 2017 a Heidelberg, in Germania.

Il recente caso della principessa Kate, una giovane quarantenne malata di cancro, illustra un fenomeno su scala globale. Perché i casi di cancro aumentano sempre di più tra gli under 50?

È reale “epidemia” tra gli under 50, ha sintetizzato nel marzo 2024 l’oncologo Shivan Sivakumar, ricercatore dell’Università di Birmingham. Tra il 1990 e il 2019, il tasso di cancro in questa fascia di età è quasi raddoppiato (+80%) in tutto il mondo, secondo un ampio studio pubblicato nel 2023 dalla rivista BMJ Oncology, concentrato su una trentina di tumori più comuni.

Il fenomeno, che colpisce particolarmente i Paesi sviluppati, si traduce anche in un aumento delle morti per cancro tra gli under 50. In trent’anni il loro numero è aumentato di circa il 28%. Alcuni casi hanno colpito il grande pubblico, come la morte all’età di 43 anni dell’attore Chadwick Boseman, protagonista di Black Panther, a seguito di un cancro del colon-retto nel 2020.

Infatti, i tumori gastrointestinali – colon, esofago, fegato, ecc. – sono oggetto di un’epidemia particolarmente notevole tra i giovani. Secondo l’American Cancer Society, sono la principale causa di morte per cancro tra gli uomini sotto i 50 anni e la seconda causa di morte tra le donne della stessa età, dietro al cancro al seno. Come spiegare un fenomeno del genere? Non lo sappiamo e la risposta è sicuramente complessa. “Al momento non ci sono informazioni conclusive” favorire una spiegazione, ammette il dottor Sivakumar. È probabile che siano coinvolti diversi fattori. Una spiegazione, popolare negli ambienti scettici sui vaccini, può però essere subito accantonata: la vaccinazione anti-Covid non ha nulla a che fare con l’aumento dei tumori tra i giovani, poiché questo fenomeno era in atto già da molto tempo prima della pandemia. I ricercatori preferiscono piuttosto due strade principali. Entrambe le generazioni recenti sono state più esposte rispetto ai loro predecessori a fattori di rischio ben noti. O sono emersi nuovi rischi.

La prima categoria di ipotesi è alimentata in particolare da una constatazione: rispetto alle generazioni precedenti, gli attuali quarantenni erano più giovani quando hanno sperimentato il fumo, il consumo di alcol o l’obesità. Quest’ultimo punto attira particolarmente l’attenzione dell’epidemiologa Helen Coleman, della Queen’s University di Belfast. Il ricercatore, che ha studiato in particolare i tumori tra i giovani dell’Irlanda del Nord, sottolinea a “epidemia di obesità” che non esisteva prima degli anni ‘80.

Resta l’altra grande ipotesi, che suggerisce la comparsa di nuovi agenti cancerogeni. Esistono molte teorie – sostanze chimiche, microplastiche, nuovi farmaci, ecc. – ma rimangono tutte speculative. Oggetto di forte attenzione mediatica, gli alimenti ultra-processati sono stati recentemente citati come possibili colpevoli. Ma, ancora una volta, “ci sono davvero pochissimi dati a supporto di questa idea”osserva il professor Coleman.

Senza conoscere le cause profonde del fenomeno, è difficile sapere cosa fare per fermare l’aumento dei tumori tra i giovani. Per alcune autorità sanitarie, lo screening è uno strumento cruciale. Gli Stati Uniti hanno quindi abbassato nel 2021 a 45 anni l’età in cui è consigliato sottoporsi allo screening per i tumori del colon-retto. In Francia l’età minima resta fissata a 50 anni, ma alcuni gastroenterologi sostengono un abbassamento.

Più in generale, i ricercatori intervistati dall’AFP sperano che il recente caso della principessa del Galles attiri l’attenzione dei giovani sul fatto che il cancro non colpisce solo i più anziani. E in caso di dubbi su un sintomo, è meglio consultare. “Se ritieni che qualcosa non va, non perdere tempo: vai a farti controllare”conclude il dottor Sivakumar.

Maurizio non è stato risparmiato

Secondo il Registro nazionale dei tumori di Mauritius, pubblicato dal Ministero della Salute, nel 2022 il Paese ha registrato 3.201 nuovi casi di cancro. Si tratta di un aumento significativo rispetto ai dati del 2021 durante il quale si erano registrati 2.866 casi. Oltre a questo incremento notiamo che si confermano altre tendenze. C’è il fatto che il cancro continua a colpire più donne (1.814 casi) che uomini (1.387 casi). Nelle donne, il cancro al seno rimane il più comune con 617 casi, seguito dal cancro dell’utero, del colon-retto, dell’ovaio e del collo dell’utero. Tra gli uomini, il cancro alla prostata resta il più diffuso, con 261 nuovi casi registrati nel 2022. Poi ci sono i tumori del colon-retto, del polmone, della vescica e dello stomaco.

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