mastectomia preventiva, attenzione all’effetto Angelina Jolie!

mastectomia preventiva, attenzione all’effetto Angelina Jolie!
mastectomia preventiva, attenzione all’effetto Angelina Jolie!
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Nel maggio 2013 ha suscitato scalpore la pubblicazione di un articolo sul “New York Times” negli Stati Uniti. L’attrice Angelina Jolie ha rivelato la sua doppia mastectomia, precisando di aver scelto quest’operazione perché portatrice di una mutazione genetica specifica dei geni BRCA1 o BRCA2 con un rischio molto aumentato di avere un cancro al seno o alle ovaie. Poiché la madre di Angelina Jolie è morta di cancro al seno all’età di 56 anni, l’attrice 37enne ha preso questa decisione radicale e militante pubblicizzandola. Nel frattempo, all’Istituto Bergonié, le telefonate si moltiplicarono stranamente. Donne provenienti da tutta la regione e oltre, riconosciute come “a rischio”, volevano l’operazione di Angelina. In Francia, una donna su 1.000 è portatrice di questi geni.

Ma i geni BRCA non sono gli unici coinvolti nell’aumento del rischio legato al cancro al seno; esistono anche altri fattori, in particolare una storia familiare di cancro al seno e alle ovaie; Oggi negli Stati Uniti più del 40% delle donne considerate a rischio decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico, rispetto a meno del 20% in Francia. C’è una forte probabilità che l’aspetto interventista degli americani sulle questioni sanitarie sia legato al sistema sanitario stesso e al mancato rimborso delle cure. Costa meno operarsi che curare il cancro. “La mastectomia con predisposizione profilattica è una misura preventiva rivolta alle donne la cui sindrome di predisposizione ereditaria è stata confermata da un test. Questa operazione è una proposta, un’alternativa alla sorveglianza che si rivela macchinosa», confermava nelle nostre colonne il dottor Michel Longy, genetista dell’Istituto Bergonié, nel 2013. La constatazione resta la stessa oggi, un centinaio di donne sono identificate in Bergonié ogni anno come portatori di geni mutati. La mastectomia preventiva, pur riconosciuta efficace dalla scienza, resta tuttavia un protocollo macchinoso e traumatico.

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