La minaccia metabolica degli alimenti ultra-processati

La minaccia metabolica degli alimenti ultra-processati
La minaccia metabolica degli alimenti ultra-processati
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Nessuno dei prodotti per bambini analizzati soddisfa nemmeno i requisiti promozionali stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Lo studio ha valutato con precisione la composizione di 651 prodotti alimentari per neonati e bambini venduti nelle 10 maggiori catene alimentari statunitensi. Questa analisi dei nutrienti e degli ingredienti rivela che:

  • Il 70% di questi alimenti per l’infanzia non soddisfa il fabbisogno proteico;
  • Il 44% supera l’assunzione totale di zucchero raccomandata;
  • il 25% non soddisfa il fabbisogno calorico;
  • Il 20% supera l’assunzione di sodio raccomandata.

Uno degli autori principali, la dottoressa Elizabeth Dunford, ricercatrice presso il George Institute e professoressa di nutrizione presso l’Università della Carolina del Nord, mette in guardia dalla crescente popolarità degli alimenti trasformati pronti per il consumo per neonati e bambini piccoli: « la prima infanzia è un periodo cruciale dello sviluppo e la formazione delle preferenze di gusto e delle abitudini alimentari. Tali alimenti possono aprire la strada allo sviluppo di malattie croniche come l’obesità, il diabete e alcuni tumori più avanti nella vita”.

Niente ultraprocessati per i neonati! I genitori che hanno poco tempo scelgono sempre più alimenti pronti, anche per neonati e bambini piccoli, senza sapere che molti di questi prodotti mancano di nutrienti essenziali necessari per lo sviluppo del bambino.

  • Le buste per alimenti per bambini sono i prodotti in più rapida crescita nel settore, con un aumento delle vendite del 900% negli ultimi 13 anni. Tuttavia, queste bustine sono classificate tra i prodotti più dannosi per la salute, con meno del 7% che rispetta le raccomandazioni in termini di zucchero totale;
  • le pratiche di marketing ingannevoli sono numerose, con quasi tutti i prodotti (99,4%) che riportano almeno un’indicazione vietata sulla confezione;
  • in media, i prodotti riportano 4 indicazioni vietate, alcuni fino a 11;
  • Le affermazioni più comuni includono “non geneticamente modificato (OGM)” (70%), “biologico” (59%), “senza BPA” (37%) e “senza coloranti o aromi artificiali” (25%).

“La mancanza di regolamentazione ha lasciato la porta aperta all’industria alimentare per ingannare i genitori”scrivono gli autori, e, allo stesso tempo, sempre negli Stati Uniti, l’obesità tra i bambini di età compresa tra i 2 ei 5 anni è più che raddoppiata in 50 anni.

Conclusioni che sottolineano l’urgenza di nuove normative e raccomandazioni nutrizionali per l’alimentazione dei bambini piccoli.

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