Secondo le previsioni, il numero di persone affette da demenza in Europa quasi raddoppierà entro il 2050, arrivando a 14.298.671 nell’Unione Europea e 18.846.286 in tutta Europa.Alzheimer Europa.
Individuare prima la malattia di Alzheimer
La forma più comune di demenza, nel 60-70% dei casi, è il morbo di Alzheimer, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Attualmente non esiste una cura per questa malattia.ma cure adeguate possono rallentarne la progressione e migliorare la vita del paziente e di coloro che lo circondano.”, si legge sul sito web di l’Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica (Inserm). Per fare ciò, la sfida è individuare la malattia il prima possibile.
In uno studio pubblicato sulla rivista La Lancettai ricercatori hanno scoperto un legame tra dieci patologie e lo sviluppo della malattia di Alzheimer nei quindici anni successivi all’esordio della patologia.
Stress, ansia, depressione… 10 malattie e sintomi dell’Alzheimer
Per fare ciò, hanno studiato i dati di 80.000 pazienti. La metà ha sviluppato la malattia di Alzheimer e l’altra metà, chiamata gruppo di controllo, non ha mai sofferto di malattie neurodegenerative. Tra 123 diversi fattori di salute, gli autori evidenziano un legame tra dieci patologie e l’insorgenza della malattia di Alzheimer nei quindici anni successivi all’insorgenza di queste patologie:
- Lo stress
- Ansia
- La depressione
- Perdita dell’udito
- Perdita di memoria
- La stitichezza
- Stanchezza
- Là spondiloartrosi cervicale
- Le cascate
- Perdita di peso improvvisa
Studi precedenti hanno già dimostrato un legame tra alcune malattie e l’Alzheimer. Questi lavori hanno dimostrato, ad esempio, che l’ansia era un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer. Altri, pubblicati sulla rivista Ricerca e terapia sull’Alzheimerindicano che le persone di età compresa tra 18 e 65 anni che soffrono di stress cronico o depressione hanno un rischio doppio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Tuttavia, i risultati dei ricercatori mostrano un legame tra queste malattie e l’Alzheimer, ma ciò non significa che se ne soffrirai lo avrai. Con l’aumento del numero di casi, questo tipo di studio potrebbe aiutare a sviluppare uno screening precoce.