All’improvviso, la liberazione. Infine, il Graal. Martedì 14 gennaio h 8:24, prime luci dell’alba, dopo 64 giorni, 19 ore e quasi 23 minuti di mare, Charlie Dalin (Macif-Santé-Prevoyance) ha vinto la decima edizione della Vendée Globe, una corsa intorno al mondo di 45.000 km in solitario, senza scalo e senza assistenza che, ogni quattro anni, collega Les Sables-d’Olonne a Sables-d’Olonne. Spruzza per più di nove giorni il tempo di riferimento per il percorso di 74 giorni, 3 ore e 35 minuti, stabilito da Armel Le Cléac’h durante l’edizione 2016-2017.
Le ultime miglia nautiche sembravano ancora più interminabili al quarantenne marinaio normanno mentre le ingoiava di notte sul suo monoscafo blu e verde, con aria leggera e temperature negative. Per raggiungere il traguardo, ha aggirato una zona senza vento verso nord e ha iniziato una lenta discesa lungo la costa bretone.
Fino allo sfinimento, attendeva il minimo soffio di vento, mentre lavorava, grazie alla Luna piena, per preservare il suo Imoca foiler (monoscafo di 18 metri dotato di appendici laterali che gli permettono di volare sull’acqua) un potenziale incontro con un rete da pesca o una collisione con un peschereccio, rischiano di privarlo di un’incoronazione per la quale lavora da quattro anni.
Ti resta l’84,08% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
Francia