Billetta
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Chi ama odiare ferrovieri e dipendenti pubblici ha reagito troppo in fretta, prima di sapere che i ritardi del TGV Sud-Est erano dovuti al suicidio di un macchinista, Bruno Rejony. Queste reazioni affrettate illustrano il crescente individualismo della nostra società e l’assenza, tra alcuni, di solidarietà.
Martedì sera, mentre milioni di francesi fanno gli ultimi preparativi per la vigilia di Natale, mentre altri si preparano a trascorrerla al freddo, un treno effettua una fermata d'emergenza a Seine-et-Marne. A causa di a “incidente personale”, una delle espressioni modeste che a volte significa la morte di un uomo o di una donna. Migliaia di passeggeri si sono poi ritrovati bloccati sui binari. Messaggi esasperati sui social network di persone non preoccupate, testimonianze arrabbiate di utenti registrate da BFMTV, che titola, diverse ore prima di conoscere le ragioni di questo ritardo: ““È scandaloso la vigilia di Natale”: bloccati su un treno, centinaia di passeggeri hanno trascorso un Capodanno da incubo”. Questo mercoledì mattina, mentre si aprivano gli ultimi regali sotto gli alberi, abbiamo appreso questo “incidente personale” Si è trattato in realtà del suicidio di Bruno Rejony, 52 anni, macchinista di un treno ad alta velocità che viaggiava sulla rete del Sud-Est.
Il nuovissimo ministro dei Trasporti, Philippe Tabarot, ha fornito un'analisi lunare,