In un comunicato stampa pubblicato martedì sera, la Direzione generale dell'aviazione civile (DGAC) informa di aver chiesto alle compagnie aeree di ridurre il loro programma in modo “preventivo” giovedì.
Avvertimento di perturbazione nel cielo tricolore. Questo giovedì 5 dicembre, la giornata di mobilitazione interprofessionale voluta da diversi sindacati per protestare contro le misure adottate dal governo di Michel Barnier, perturberà anche il funzionamento degli aeroporti francesi. Tanto da causare difficoltà e cancellazioni su diverse piattaforme, a poche settimane da Natale.
In un comunicato stampa pubblicato martedì sera, la Direzione Generale dell'Aviazione Civile (DGAC) comunica di aver chiesto alle compagnie aeree di ridurre il loro programma per “preventivo”. Nella regione parigina, il 10% dei voli in partenza da Roissy-Charles-de-Gaulle sono stati cancellati tra le 6:00 e mezzogiorno e il 25% a Parigi-Orly, a partire dalle 18:00. A Marsiglia la metà dei voli è stata cancellata a partire dalle 18, quando il 20% dei voli previsti all'aeroporto di Tolosa non decollerà tutto il giorno. “Nonostante queste misure preventive, sono comunque da aspettarsi interruzioni e ritardi”aggiunge la DGAC. Si consiglia ai passeggeri di consultare la propria compagnia aerea o addirittura di evitare di volare quel giorno.
Uno sciopero contro gli sforzi richiesti dal governo Barnier
Il settore aereo era già stato perturbato durante la mobilitazione dei piloti di linea il 14 novembre. “Contro il desiderio del governo di prelevare un ulteriore miliardo all'anno dal settore aereo, invitiamo i piloti ma anche tutti i dipendenti del settore aereo a mobilitarsi il 14 novembre”allora denominata Unione Nazionale Piloti di Linea (SNPL). Questa volta, le difficoltà provengono maggiormente dalla mobilitazione interprofessionale lanciata dalla CGT, dalla CFDT, dall'UNSA, dalla FSU, da Solidaires, dalla CFE-CGC e dalla FA-FP. Le organizzazioni contestano gli sforzi miliardari richiesti dal governo Barnier nel suo progetto di bilancio per il 2025. Che potrebbe cadere, a partire da mercoledì, se le mozioni di censura portate avanti dalla sinistra e dal Raggruppamento Nazionale saranno convalidate dall'Assemblea Nazionale.