Foto segrete del governo rivelano importanti reperti archeologici in Iraq

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I ricercatori hanno identificato il sito dell’antica battaglia di al-Qadisiyyah, risalente a quasi 1.500 anni fa, utilizzando immagini satellitari spia statunitensi declassificate. Un team di archeologi dell'Università di Durham nel Regno Unito e dell'Università di Al-Qadisiyah in Iraq, guidato dal dottor William Deadman, uno specialista in telerilevamento archeologico, ha fatto la scoperta mentre conduceva un'indagine di telerilevamento. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Antiquity.

La battaglia di al-Qadisiyyah, combattuta nel 636 d.C. in quello che oggi è l'Iraq, fu una vittoria cruciale per le forze arabo-musulmane del califfato Rashidun sull'impero sasanide dell'antica Persia. Questa battaglia segnò l'inizio del dominio arabo e islamico della Persia. Il dottor Deadman ha dichiarato: “Questa scoperta fornisce una posizione geografica e un contesto per una battaglia che è una delle storie fondatrici dell'espansione dell'Islam nell'Iraq moderno, nell'Iran e oltre”.

Utilizzando immagini satellitari spia statunitensi declassificate degli anni '70, insieme a immagini moderne e testi storici, la squadra è stata in grado di individuare la posizione del luogo della battaglia a circa 30 chilometri a sud di Kufa, nel governatorato di Najaf in Iraq. In precedenza, la posizione precisa non era chiara, con le mappe che la collocavano entro un raggio di 10-20 chilometri, che il Dr. Deadman descrisse come un “enorme” margine di errore. Ha detto che la posizione esatta del campo di battaglia è stata fissata “in modo abbastanza preciso” entro forse 1 chilometro.

Durante il lavoro di indagine, il team ha identificato un doppio muro lungo sei miglia che collega un complesso militare ai margini del deserto e un grande insediamento ai margini della pianura alluvionale della Mesopotamia meridionale. Il dottor Deadman ha detto: “Sono rimasto stupito da quanto bene l'archeologia si legasse alla narrativa storica”. Le caratteristiche principali del sito includevano una profonda trincea, due fortezze e un antico fiume che, secondo quanto riferito, un tempo veniva guadato da truppe persiane montate su elefanti.

La ricerca faceva parte del più ampio progetto Endangered Archaeology in the Middle East and North Africa (EAMENA), che si concentra sull’archeologia a rischio di estinzione della regione ed è stato lanciato nel 2015 per documentare i siti archeologici a rischio di estinzione. Il progetto è una collaborazione tra le università di Oxford, Durham e Leicester ed è finanziato da Arcadia.

I ricercatori hanno condotto l'indagine per mappare il Darb Zubaydah, un percorso di pellegrinaggio da Kufa in Iraq alla Mecca in Arabia Saudita, costruito oltre 1.000 anni fa. Mentre mappavano questo percorso, notarono un sito a circa 30 chilometri a sud di Kufa che corrispondeva strettamente alla descrizione del luogo della battaglia di al-Qadisiyah nei testi storici. Secondo il dottor Deadman, “Ciò corrispondeva notevolmente ai dettagli all'interno del ricco corpo di fonti storiche rilevanti per la battaglia di al-Qadisiyyah e i punti di sosta lungo il Darb Zubaydah”.

Le indagini sul terreno effettuate da ricercatori iracheni, tra cui il dottor Jaafar Jotheri e il dottor Rajwan Almayali dell'Università di Al-Qadisiyah, hanno scoperto prove fisiche a sostegno dei risultati. Hanno trovato frammenti di ceramica coerenti con il periodo di tempo in cui ebbe luogo la battaglia, confermando l'accuratezza dell'interpretazione remota delle immagini satellitari. Il Dr. Deadman ha detto: “Non solo sono stati in grado di confermare che la nostra interpretazione remota delle immagini satellitari era accurata, ma sono stati anche in grado di trovare ulteriori prove a sostegno. Tutte le principali caratteristiche che hanno visitato contenevano ceramiche del periodo giusto sulla superficie. , che fornisce un'ulteriore conferma dei nostri risultati.”

Il team ha utilizzato immagini satellitari spia statunitensi declassificate degli anni ’70, che ora sono di pubblico dominio, e le ha confrontate con immagini moderne e testi storici. Il dottor Deadman ha detto: “Come ci si aspetterebbe da immagini di spionaggio americane precedentemente top secret, la risoluzione è assolutamente sorprendente, è come avere Google Earth, ma degli anni '70”. Ha osservato che le immagini satellitari dell’era della Guerra Fredda sono strumenti comunemente utilizzati dagli archeologi che lavorano in Medio Oriente perché sono antecedenti a gran parte dell’espansione agricola e urbana avvenuta negli ultimi 50 anni.

La battaglia di al-Qadisiyyah rimane parte del curriculum principale degli studenti di storia araba a causa del suo ruolo significativo nelle prime conquiste arabe. Queste conquiste nel settimo e ottavo secolo espansero rapidamente il dominio islamico in tutto il Medio Oriente e il Nord Africa, così come in parti dell’Asia centrale e dell’Europa. Gli eserciti arabi sconfissero gli indeboliti imperi bizantino e sasanide, portando vasti territori sotto il controllo del Califfato Rashidun e successivamente del Califfato Omayyade.

Il dottor Deadman ha espresso la speranza che possa essere intrapresa un'indagine sul campo completa per fornire ulteriori approfondimenti sui risultati dello studio. Ha detto: “Con un'indagine archeologica dettagliata in futuro, speriamo anche di individuare e mappare il campo di battaglia in dettaglio, se sopravvive ancora”.


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La scoperta arriva in un momento di rinascita dell'archeologia in Iraq, un paese spesso definito la “culla della civiltà”. L’esplorazione archeologica in Iraq è stata ostacolata da decenni di conflitto che hanno bloccato gli scavi e portato al saccheggio di decine di migliaia di manufatti. Negli ultimi anni, gli scavi archeologici sono tornati in Iraq e migliaia di manufatti rubati sono stati rimpatriati.

Secondo il dottor Jotheri, la squadra archeologica prevede di iniziare gli scavi nel sito nel prossimo anno. Ha detto: “Siamo tutti d'accordo sul fatto che si tratta di una battaglia molto importante, decisiva, e tutti lo sappiamo”. Il dottor Rajwan Almayali ha aggiunto: “Ci auguriamo che i ricercatori e gli studenti delle due università continuino ad apprendere i segreti e i misteri dell'archeologia e della storia della Mesopotamia”.

Il dottor Deadman ha affermato: “Essere in grado di utilizzare il nostro lavoro di indagine non solo per identificare un luogo storico di battaglia chiave, ma anche le posizioni di due insediamenti chiave lungo il Darb Zubaydah, è estremamente emozionante”.

Fonti: Newsweek, Chronicle Live, Express.co.uk, GB News, AP

Questo articolo è stato scritto in collaborazione con la società di intelligenza artificiale generativa Alchemiq

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