Intervenendo a “Parisien”, il ministro delle Comunità, Catherine Vautrin, approva l’idea di “rendere tutti responsabili dell’importanza dei costi” dei servizi pubblici locali, e vuole aprire il dibattito nel 2025.
Addio tassa sulla casa… buongiorno “contributo di cittadinanza al servizio pubblico”? In un'intervista con pariginopubblicato venerdì, il ministro responsabile delle comunità, Catherine Vautrin, esclude il ripristino dell'imposta locale definitivamente abolita nel 2023. Nella stessa intervista, tuttavia, il ministro prevede la creazione di una nuova “partecipazione” collegato “sulla vita in città o villaggio”.
“Non ci sarà ritorno sull’imposta sull’abitazione principale”dichiara Catherine Vautrin. D'altra parte, “bisogna pensare ad una possibile partecipazione alla vita in città o in villaggio. Non c’è niente di gratis”. Il ministro giudica “non ridicolo” il titolo “contributo dei cittadini al servizio pubblico”proposto dall'Associazione dei sindaci francesi, e approva l'idea Di “rendere tutti responsabili dell’importanza dei costi” di questi servizi pubblici.
Comunità locali insoddisfatte
Il progetto non sarà incluso nel progetto di bilancio 2025, attualmente in discussione al Parlamento, precisa Catherine Vautrin. Si riferisce ad a “consultazione con i funzionari eletti a livello locale all’inizio del 2025”, e dice di voler garantire che il tasso complessivo delle detrazioni obbligatorie “non aumenta”. Un'alchimia i cui dettagli – base, pubblico interessato, differenza con la vecchia tassa sulla casa, ecc. – non sono chiari in questa fase.
Queste dichiarazioni arrivano mentre gli enti locali esprimono la loro insoddisfazione per lo sforzo previsto da loro nel progetto di bilancio per il 2025. Attraverso vari tagli, vedranno le loro risorse complessive diminuire di 6,5 miliardi di euro l'anno prossimo. L'argomento dovrebbe animare il prossimo Salone dei Sindaci, dal 19 al 21 novembre a Parigi, e l'esame del disegno di legge finanziaria (PLF) al Senato, Camera dei Territori, dal 25 novembre.
Emendamento LFI per ripristinare l'imposta sulla casa per il 20% più ricco delle famiglie
Denunciata come tassa ingiusta da Emmanuel Macron, l’imposta sulla casa è stata gradualmente eliminata tra il 2018 e il 2023, con grande sgomento degli eletti locali. Nel 2017, per il suo ultimo anno intero, ha incassato 22,3 miliardi, di cui 15,2 andati ai Comuni. Nonostante il risarcimento per il mancato pagamento da parte dello Stato e l’aumento dell’imposta sulla proprietà che da allora si è verificato in molti comuni, i funzionari eletti continuano a rammaricarsi dell’abolita tassa e a denunciare il calo delle loro risorse.
“Il grande errore del mandato quinquennale è stata l’abolizione della tassa sulla casa. […] Se dobbiamo ricreare una tassa, è questa. stima il sindaco di LR di Meaux, Jean-François Copé, su LCI. Martedì prima delle qualifiche su Franceinfo: “Dovremmo immaginare un’altra forma di tassa”, “una tassa di soggiorno” chi verrebbe “cancellare l’esistenza dell’imposta sulla proprietà e della vecchia tassa sulla casa”e chi “riguarderebbe tutti tranne i più modesti“. A sinistra, il deputato della LFI David Guiraud ha presentato un emendamento nell'ambito della revisione del bilancio per ripristinare l'imposta sulla casa sulle residenze principali per il 20% delle famiglie più ricche.