Del film “Marche à l’ombre”, abbiamo mantenuto la colonna sonora originale di Renaud e i versi cult (“Il tuo amico è più impermeabile!” O “Abbiamo 5 dollari per pagare il cibo e l’albergo, siamo messi male“…). Ma forse abbiamo dimenticato che la sua prima scena si svolge sulle banchine della città di Marsiglia.
Al molo 70 del Porto Autonomo è ormeggiato un piccolo traghetto per auto. In mezzo ai camion scendono due pedoni, Gérard Lanvin e Michel Blanc, alias François e Denis. Il primo, bicipite destro tatuato, porta una chitarra. Il secondo indossa uno SpongeBob e uno zaino. I due hanno appena lasciato il sole della Grecia dove mendicavano, per quello della città focea. Direzione Parigi dove François pensa di avere un futuro da musicista…
Michel Blanc ritorna nel ruolo di perdente che si era creato in Les Bronzés, ansioso e ipocondriaco (“Ti conosco da sette anni, sei morto da sette anni, quindi mi dimentichi!” dice Gérard Lanvin), un ruolo che lo accompagnerà per molti anni. Anche altre scene sono state girate all’Estaque, ma anche a Parigi, dove si svolge gran parte della trama, e a New York.
“Grave stanchezza” nel Luberon
Per il suo secondo film da regista, Grosse fatigue (1994), girato dieci anni dopo con Philippe Noiret, Carole Bouquet e lui stesso, Michel Blanc ha finito con il suo personaggio perdente. Ha scelto di girare, oltre che a Parigi, nel massiccio del Luberon. La commedia racconta la storia di una star sostituita dal suo sosia malvagio.
L’idea della sceneggiatura è nata da un incidente di Gérard Jugnot, suo buon amico, vittima di un furto d’identità da parte di un sosia che faceva animazioni nei supermercati della regione parigina. Questo inconveniente, rapidamente risolto in tribunale, ha ispirato Bertrand Blier e Michel Blanc a gettare le basi di un nuovo scenario.
Il commissario Sébeille convinto della colpevolezza di Dominici
Un’altra ripresa emblematica: quella di “The Dominici Affair” del 2003 diretta da Pierre Boutron per TF1. Quest’ultimo ha girato davanti al carcere di Digne e sulle rive della Bléone tra Le Chaffaut e Malijai nelle Alpi dell’Alta Provenza, dove si è svolto il fatto criminale. Ma anche Place Saint Pierre ad Avignone, scelta per il suo selciato e il suo aspetto immutabile, cornice perfetta per trasportare lo spettatore negli anni Cinquanta.
Michel Serrault indossa i panni del patriarca Gaston Dominici, e Michel Blanc quello del commissario Sébeille, convinto della sua colpevolezza e che rintraccia il vecchio Dominici fino al processo. Per questo film televisivo, invece, Pierre Boutron si è ispirato al libro di William Reymond che mette in dubbio la colpevolezza di Gaston Dominici. “Un ruolo particolarmente intenso“, ha confidato l’attore alla tavolozza infinita di giochi.