Reporter Senza Frontiere (RFS) rifiuta di mantenere una posizione neutrale riguardo all’arresto di Cheikh Yérim Seck. Su Rfm, Sadhibou Maronne esprime la sua desolazione per la convocazione a tutto campo registrata nei giorni scorsi in Senegal.
”È ancora abbastanza deplorevole vedere che i demoni del passato riaffiorano in Senegal, come dimostra la convocazione di ieri del giornalista Cheikh Yerim Seck e la sua custodia. Segnalo che proprio in Senegal abbiamo assistito, qualche mese fa, ad un’incessante sfilata di giornalisti nei locali della polizia, incarcerazioni e denunce”, si rammarica.
Il direttore esecutivo di RSF Africa subsahariana ritiene che l’ex giornalista di Jeune Afrique sia nel suo ruolo di giornalista tanto critico quanto possono essere le sue osservazioni.
”Per quanto riguarda il caso di Cheikh Yérim Seck, se è accertato che è stato convocato per aver espresso riserve durante una trasmissione televisiva su cifre annunciate dal primo ministro Ousmane Sonko, riteniamo che egli sia sempre nel suo ruolo di giornalista perché ogni giorno e in tutti i Paesi del mondo, i giornalisti nell’esercizio delle loro funzioni potrebbero essere tenuti a farlo. Non c’è nulla di male che un giornalista sia critico”, sostiene il rappresentante della RFS in Senegal.
Proseguendo, Sadhibou Maronne chiede il rilascio del giornalista Cheikh Yérim Seck e invita le nuove autorità a rispettare la libertà di stampa.
”Questa differenza di tono deve essere rispettata dalle nuove autorità, anche se è noto che anche Cheikh Yérim Seck è molto critico. Noi, RSF, chiediamo il suo rilascio e ricordiamo alle autorità senegalesi di vigilare affinché nessun giornalista venga privato della libertà nell’esercizio delle proprie funzioni.
Autore: Adam Sy – Seneweb.com
