il governo promette 40 miliardi di risparmi dal 2025

il governo promette 40 miliardi di risparmi dal 2025
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Il ministro del Bilancio, Laurent Saint-Martin, e il primo ministro, Michel Barnier, tra Matignon e l’Assemblea, a Parigi, 1 ottobre 2024. JULIEN MUGUET PER “IL MONDO”

L’importo è volutamente spettacolare. Circa 60 miliardi di euro: è questo lo sforzo imponente che Michel Barnier intende compiere a partire dal 2025 per risanare le finanze pubbliche. Questo dato è stato rivelato mercoledì 2 ottobre, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Matignon e Bercy. Come annunciato il giorno prima dal nuovo primo ministro nella sua dichiarazione di politica generale, questo aggiustamento dovrebbe essere suddiviso tra misure di risparmio per poco più di due terzi e aumenti delle tasse per il resto. I dettagli del piano figurano nel progetto di bilancio trasmesso martedì sera al Consiglio superiore delle finanze pubbliche e che sarà reso noto in linea di principio il 10 ottobre.

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Questa enorme quantità è, in parte, una questione di visualizzazione. Nel 2024, secondo le nuove previsioni del Ministero dell’Economia, il deficit pubblico dovrebbe raggiungere il 6,1% del prodotto interno lordo (PIL). Ridurre questo deficit al 5% del Pil nel 2025, come si è prefissato Michel Barnier, richiede un aggiustamento dell’1,1% del Pil, ovvero circa 30 miliardi di euro. Ma il governo ha scelto di utilizzare nella sua comunicazione un’altra base di calcolo. Il rapporto mette a confronto il deficit previsto con quello previsto nel 2025 se non si intervenisse, ovvero circa il 7% del Pil. Per passare da questo ipotetico 7% al 5% mantenuto occorrerebbero circa 60 miliardi di euro.

Presentare cifre così imponenti permette a Michel Barnier di sottolineare l’entità dello slittamento dei conti pubblici che eredita e di evidenziare la propria determinazione. I 40 miliardi di euro di risparmio previsti in un anno offrono in particolare una risposta a tutti coloro che a destra sospettano che il nuovo governo si arrenderà ” sollievo ” aumenti delle tasse.

Nessuna struttura, risponde il governo. Naturalmente ci saranno aumenti delle tasse per circa 20 miliardi di euro. Uno “shock fiscale” già denunciato da alcuni. Una sovrattassa sugli utili dei gruppi che superano il miliardo di euro di fatturato potrebbe fruttare solo 8 miliardi di euro. Un contributo eccezionale sarà richiesto anche ai privati “il più fortunato”.

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Ma questi sforzi temporanei rimangono limitati, sostiene Matignon: “Siamo molto, molto lontani dal chiedere ai grandi gruppi e agli individui più ricchi uno sforzo dello stesso ordine di grandezza di quello previsto dallo Stato per aiutarli” negli ultimi anni di fronte alla crisi del Covid-19 e alla crisi inflazionistica. “In genere non toccheremo la scala dell’imposta sul reddito per chi lavora quotidianamente”lo ha dichiarato mercoledì il ministro dell’Economia e delle Finanze, Antoine Armand, a RTL.

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