Gli eletti del Comune di Neuchâtel resteranno interdetti dal Parlamento cantonale – rts.ch

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Gli eletti del Comune di Neuchâtel resteranno interdetti dal Parlamento cantonale – rts.ch
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Il Gran Consiglio di Neuchâtel resta contrario al ritorno al cumulo, anche parziale, dei mandati tra le funzioni di consigliere comunale e quella di deputato. Martedì ha rifiutato un disegno di legge del comune di Val-de-Travers, che voleva che fino a due membri dello stesso esecutivo sedessero nel Parlamento cantonale.

Nel 2019 i deputati hanno vietato il cumulo dei mandati. Avevano stimato che la presenza nel Gran Consiglio dell’intero Consiglio comunale di La Chaux-de-Fonds, con il suo impegno sul dossier ospedaliero o sulla tassazione, avrebbe potuto essere fonte di blocchi.

>> Rileggi: Nel Canton Neuchâtel è finito il cumulo dei mandati

Val-de-Travers ha chiesto che al Gran Consiglio possano sedere un massimo di due membri di un esecutivo dello stesso comune. Secondo lei, “il rimedio scelto dal legislatore cantonale per limitare l’influenza di alcuni comuni al suo interno non è necessariamente una panacea e occorrerebbe apportare degli aggiustamenti per trovare un equilibrio tra le autorità, e soprattutto per consentire ai poteri comunali e alle autorità cantonali di comprendere meglio i vincoli e le sfide di ogni persona.

>> Leggi di più: Val-de-Travers non vuole più un divieto fermo sui mandati multipli

Prematuro tornare indietro

La stragrande maggioranza dei deputati ritiene tuttavia che la stabilità delle istituzioni abbia la priorità e che un ritorno indietro sia in gran parte prematuro. Per Damien Humbert-Droz (PLR), il rapporto tra i Comuni e il Gran Consiglio è forse oggi più sano. Sulla questione delle tariffe geotopografiche il dibattito è stato intenso ma certamente più tranquillo che se fossero stati presenti i rappresentanti dei dirigenti comunali”, ha illustrato.

All’epoca “l’attività di lobbying nei confronti dei consiglieri comunali di La Chaux-de-Fonds era inaccettabile, perché i deputati rappresentano l’intera popolazione cantonale e non un comune”, ricorda il suo collega di partito Blaise Courvoisier.

“Ci stiamo privando delle competenze”

Undici deputati (UDC, Vert-es o POP) si sono tuttavia dichiarati favorevoli alla proposta Val-de-Travers. “Ci stiamo privando delle competenze di persone impegnate. Nelle piccole città, la gamma dei candidati non è ampia e la rappresentanza può essere modificata”, ha sostenuto invano Niels Rosselet-Christ (UDC).

Per Christine Ammann Tschopp (Vert-es) «i consiglieri comunali forniscono spunti positivi. La loro assenza crea un deficit nel dibattito”. E per il POP «dobbiamo aprire la porta a una migliore rappresentanza dei Comuni nelle istituzioni cantonali, il che migliorerebbe le sinergie», si legge in un testo di Sarah Blum letto da una collega del partito.

Sostegno alle relazioni Cantone-Comune

I deputati, invece, hanno accolto con 61 sì, 31 no e 6 astenuti una mozione del comune di Val-de-Travers che chiede soluzioni per perpetuare, istituzionalizzare o formalizzare i rapporti tra il legislatore cantonale e i comuni.

ats/vic

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