Folie à deux, Quando arriva l’autunno…

Folie à deux, Quando arriva l’autunno…
Folie à deux, Quando arriva l’autunno…
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Di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix e Lady Gaga. 2:19.

A Gotham City, Arthur Fleck, individuo introverso affetto da malattie mentali e perseguitato dalla società, diventa Joker, il suo alter ego, truccato e vestito da clown per vendicarsi dei suoi aguzzini quotidiani. Commette cinque omicidi prima di essere arrestato dalla polizia e internato nell’Arkham Asylum sotto massima sicurezza. In attesa di essere giudicato, si innamora di Lee, un’altra paziente… Todd Phillips è intelligente: si prefigurava una scappatella criminale e romantica come Bonnie e Clydeci ritroviamo a guardare un film del carcere e del processo con, in vista, un’esecuzione sulla sedia elettrica se l’imputato sarà ritenuto colpevole. Quando Burlone (2019) lancia un appello al caos e alla sedizione attraverso il grido di disperazione del personaggio schiacciato da un mondo spietato, il secondo è un requiem, più oscuro e crudele, per un uomo solo, abbandonato e rinchiuso. La storia propone scene cantate e danzate sotto forma di parentesi oniriche e fantastiche, in cui Arthur si rifugia nella sua immaginazione prima di essere travolto dalla realtà. Idee per organizzare il flusso. Joaquin Phoenix eclissa Lady Gaga con la sua performance insolita. Sconvolgente. S.B.

Quando arriva l’autunno***

Di François Ozon, con Hélène Vincent, Josiane Balasko. 1h42.

In un villaggio della Borgogna, una pensionata è felice di accogliere suo nipote per le vacanze. Sua figlia cambia idea dopo essere stata avvelenata dal piatto di funghi che aveva preparato senza toccarlo. Incidente, atto pasticciato, tentato omicidio? François Ozon semina dubbi e ambiguità in questo racconto di malinconia autunnale, sottile nella sua scrittura come nella sua regia, sposando il ritmo tranquillo della sua ambientazione e la sua torta della nonna potenzialmente velenosa ma così toccante. Sta qui la sua bellezza e il suo lato inquietante: in questa dolcezza o questa tenerezza che avvolge lui e i suoi personaggi ben disegnati e incarnati, in cui morte e amore convivono. Bap. T.

Il resto dopo questo annuncio

Il Bagno del Diavolo***

Di Veronika Franz e Severin Fiala, con Anja Plaschg e David Scheid. 2:01.

Nel 1750 nell’Alta Austria Agnes e Wolf celebrarono il loro matrimonio. Agnes spera di dare presto un figlio a suo marito, ma lui la rifiuta. La giovane donna diventa malinconica… Veronika Franz, moglie di Ulrich Seidl (qui produttore), descrive la lenta discesa agli inferi di un’eroina intrappolata nelle credenze, nelle superstizioni e nelle tradizioni dannose di un’epoca rigorosa che garantiva la dannazione eterna alla povera gente tentata per suicidio. Un’atmosfera tanto inquietante quanto ammaliante La strega (2015), di Robert Eggers, per filmare un orrore molto reale (e documentato) in 35mm, illuminato a lume di candela come in un dipinto di Rembrandt. S.B.

Tutto ciò che immaginiamo come luce **

Di Payal Kapadia, con Kani Kusruti e Divya Prabha. 1h58.

A Mumbai, un’infermiera, abbandonata dal marito partito per lavorare in Germania e di cui non ha notizie da un anno, si bandisce da ogni vita sentimentale. La sua coinquilina è segretamente innamorata di un uomo e sfida i suoi genitori… Grand Prix all’ultimo Festival di Cannes, questo dramma sociale aveva tutto per sedurre la presidente della giuria Greta Gerwig con questo ritratto incrociato di due donne il cui desiderio è ostacolato e che sognano di conquistare la libertà, denunciando i matrimoni combinati in India. La visione modernissima del regista Payal Kapadia si libera dai tabù assumendo la sua sensualità, nonostante un ritmo languido. S.B.

I dannati**

Di Abel Danan, con Lina El Arabi e Ouidad Elma. 1h20.

Yara, una marocchina di 25 anni, viene a studiare a Parigi. Ma una pandemia la costringe a rimanere confinata nel suo nuovo appartamento. Basta che questa donna agorafobica in cura scivoli nella paranoia e poco a poco nella follia… Lo straordinario primo lungometraggio di Abel Danan, girato a porte chiuse, che descrive il labirinto mentale del suo personaggio isolato, preda di visioni da incubo, che perde l’orientamento e segnato dai traumi del suo passato. Una ricerca di identità che denuncia il patriarcato tossico, ancorato a un folclore affascinante, con una performance strabiliante di Lina El Arabi (Divertimento). S.B.

Drone**

Di Simon Bouisson, con Marion Barbeau e Cédric Kahn. 1h50.

Emilie, una studentessa di architettura, usa il suo fascino su un sito pornografico per sbarcare il lunario. Una sera si accorge che un drone silenzioso la osserva immobile dalla finestra del suo appartamento. Il giorno dopo, si rende conto che lui la segue costantemente… L’ombra di Lunotto posteriore (1954), di Alfred Hitchcock, aleggia su questo thriller che riflette sulla nozione di voyeurismo nella nostra società contemporanea dipendente dallo schermo. Nonostante un’esposizione un po’ lunga, ci lasciamo trasportare da questo primo film inquietante dalle inquadrature vertiginose, che evoca le nostre paure primordiali nell’ambientazione di una leggenda metropolitana. S.B.

Gratuito **

Del Santos Blanco. 1h44.

Ci sono circa 2.100 monasteri sparsi in tutto il pianeta, ma poche telecamere sono riuscite a penetrare all’interno per svelare il mistero di questi uomini e donne che improvvisamente hanno scelto di lasciare il nostro mondo moderno, rumoroso e frenetico. Prendersi il tempo per meditare in silenzio all’interno di una comunità dove finalmente hanno trovato pienezza e significato nella loro vita attraverso la preghiera. Lo spagnolo Santos Blanco ha ottenuto l’autorizzazione ad incontrarli per realizzare un documentario edificante, bello e stimolante. Le testimonianze davanti alla telecamera traboccano di umanità. L’unico rammarico è che avremmo voluto vedere di più della loro vita quotidiana. S.B.

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